mercoledì 13 giugno 2007

Tratto da La Repubblica dell'11 e 12 giugno 2007 (post lungo)

Qui il link.

Colonne, firme contro le transenne
Transenne e divieti per la movida milanese
Due petizioni per chiedere al Comune, da due sponde diverse, interventi per rendere vivibili le notti alle colonne di San Lorenzo e in tutto il Ticinese. Da una parte, i residenti riuniti nel comitato "La Cittadella" che minacciano di non pagare l´Ici «se l´amministrazione non garantirà il decoro del quartiere». Dall´altra, i ragazzi che ogni sera d´estate popolano la zona e che sabato si sono riuniti al bar Rattazzo, in via Vetere, per preparare una petizione con cui chiedere al Comune modifiche all´ordinanza.
di Sandro De Riccardis
Ieri e domenica, mentre l´Amsa ha cominciato a ripulire i muri di fronte alle colonne da scritte e graffiti, le transenne non sono state collocate intorno alla piazza e non c´è stata la presenza massiccia di vigili e polizia. In attesa dei prossimi giorni, quando l´affluenza di giovani tornerà alta, il quartiere resta diviso su come difendere la piazza da degrado e vandalismi. «L´ordinanza è insufficiente sia in termini di spazio su cui interviene, sia per la questione del rumore - dicono i membri del comitato di residenti "La Cittadella" - La sua efficacia si ferma in via Vetere, quando invece andrebbe estesa ben oltre, alla basilica di Sant´Eustorgio e al Museo diocesano. In più, fino a piazza XXIV Maggio ci sono molti locali che hanno la musica a livelli intollerabili».
Quella di non pagare l´Ici, spiegano i residenti, «è l´extrema ratio, un´ipotesi allo studio da applicare eventualmente dopo l´estate se la sperimentazione non darà risultati soddisfacenti». Sul fronte opposto, i ragazzi che frequentano il quartiere e che sabato si sono riuniti al bar Rattazzo per mettere nero su bianco il testo della petizione, chiedono «una sorveglianza discreta nella piazza, transenne solo sul sagrato della chiesa, libertà di movimento» nelle altre zone. «Erano più di duecento - dice Pietro Rattazzo, storico gestore dell´omonimo bar ora in via Vetere, che contesta le decisioni del Comune - Dobbiamo chiudere tutto? Qui vengono anche i nipoti del sindaco, mica solo barboni e criminali. Hanno messo i sigilli al parco di piazza Vetra, ora ci riprovano con le Colonne. Allora chiudano ogni angolo di strada.
Il Comune ha promesso i gabinetti e bidoni per la spazzatura. Invece fuori dal locale ci sono solo i miei». Il locale di Pietro Rattazzo è nell´ultima via in cui è in vigore l´ordinanza che vieta il vetro. «Siamo in bilico. Se qualcuno compra la birra in bottiglia un metro più in là e la porta davanti al mio locale, l´Annonaria mi dice di togliere le bottiglie. Ma se non sono mie, le tolgano loro».
Intanto il Comune ha diffuso i risultati di una settimana di "tolleranza zero". «Dal 4 al 10 giugno la polizia locale ha inflitto più di un migliaio di sanzioni per inosservanza del codice della strada, tra le Colonne e l´Arco della Pace» comunica il vicesindaco Riccardo De Corato. «Mille e 38 intorno all´Arco della Pace, 176 al Ticinese». E una raccolta di firme viene annunciata anche da Pierfrancesco Majorino, segretario cittadino dei Ds, per chiedere di «togliere le transenne dalla piazza» e favorire un «comitato con esponenti di maggioranza e opposizione, residenti, commercianti e anche giovani che frequentano il quartiere». Lo scopo: trovare soluzioni migliori alla «militarizzazione» della piazza. «Una pattuglia di polizia, come in Sempione - propone Majorino - sarebbe più che sufficiente». (12 giugno 2007)
Quei ragazzi che vogliono le piazze senza sbarre
di Carlo Annovazzi
La partecipazione delusa alle ultime notti, le lettere che ogni giorno ci stanno arrivando, l´esuberanza contagiosa che accompagna i giovani ci fanno capire come le transenne non abbiano risolto i problemi alle Colonne di San Lorenzo ma abbiano semplicemente spostato il tema della discussione. È nato una sorta di comitato spontaneo che in una delle prossime sere ripeterà il blitz festoso già andato in scena sabato, uno striscione e un´invasione pacifica della zona rossa per chiederne la liberazione. Sono ragazzi, studenti che chiedono di ritrovare uno spazio per socializzare, innamorarsi, parlare lingue diverse, confrontare esperienze, in una sola parola crescere. La formazione avviene soprattutto dal confronto e di sera, quando corpi e menti sono portati a lasciarsi andare, le emozioni si moltiplicano.Le Colonne di San Lorenzo sono uno spazio perfetto per essere vissuto da quella vita tipica della gioventù. La zona ha ritrovato un´anima dopo un periodo buio, fatto di spaccio pesante, di sogni infranti, di esistenze bruciate. Tanto è ancora da fare e chi lì ci vive lo sa bene. Ma, certo, non è isolando quella splendida piazza che si compie un passo avanti. Da una parte c´è la bellezza di adolescenti e ventenni, che vuole esplodere in tutta la sua forza senza freni. Dall´altra ci sono i residenti, che si sentono accerchiati da rumore e brutte facce e chiedono la sordina. È un problema che riguarda diverse zone della città, dal Naviglio a piazza XXV Aprile-corso Como, dall´Arco della Pace a viale Monte Nero. Non c´è una formula magica per tenere unite tutte le esigenze e per questo il compito di chi amministra non è facile, il confine tra la repressione e il lassismo è labilissimo. Una cosa, però, è chiarissima: le cancellate non aiutano. Ci fanno tornare indietro, separano ciò che l´evoluzione unisce, in un mondo costantemente connesso e in cui tutti possono essere vicini pur a migliaia di chilometri di distanza isolare è anacronistico. Va bene controllare, ma sbarrare, quello no.
Adesso che il clima si è fatto più buono e che Milano diventa godibile anche all´aperto, lo scontro tra chi è fuori e chi resta in casa tocca i punti più alti. Nelle città spagnole, chiassose per natura e dilatate negli orari in modo più netto, non ci sono transenne. Ci sono i controlli, forti nel loro essere discreti. Una presenza assenza, gli agenti sono lì anche se non li vedi, sai che arrivano quando il livello supera il consentito. Ti lasciano vivere gli spazi perché quelli sono spazi della città. Se sbagli, ti puniscono. Ma solo se sbagli. Così, invece, c´è una punizione aprioristica ed è questo che non va perché appartiene al passato.Gli abitanti delle Colonne, così come quelli delle altre zone, meritano il massimo rispetto. Ma il rumore impazzito e la sporcizia sono un problema di maleducazione e lo sforzo degli amministratori deve essere mirato a limitarla il più possibile. Ben vengano i controlli, non è certo la presenza maggiore di vigili e poliziotti a rendere meno belle le notti, occhi attenti di uomini scaldano più di fredde telecamere. Fissare una deadline per la musica, dal vivo o dagli stereo non fa differenza, impedire la vendita delle bottiglie così che il vetro non rimbombi una volta gettato a terra e non copra l´asfalto fino al mattino seguente. Avanti a tutta, se questo serve a contenere il brutto della gioventù. Ma non cancellateci il bello, quello che in una piazza ricca di storia può uscire nelle notti d´estate.
(11 giugno 2007)

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