venerdì 28 dicembre 2007

Graffiti e statue mutilate, degrado a Brera Corriere della Sera

Graffiti e statue mutilate, degrado a Brera Corriere della Sera

ilGiornale.it - «Troppi graffiti sui palazzi Servono telecamere anti-writer» - n. 47 del 03-12-2007

ilGiornale.it - «Troppi graffiti sui palazzi Servono telecamere anti-writer» - n. 47 del 03-12-2007

Comune di Padova - Inquinamento acustico

Comune di Padova - Inquinamento acustico

Segnalazione
Chi rileva un disturbo derivante da elevati livelli di rumorosità può:
inoltrare la segnalazione al Settore Ambiente del Comune di Padova con la descrizione del disturbo (per il modulo vedi sezione "Link utili" di questa pagina);
ricorrere alle prescrizioni del codice civile e del codice penale e in particolare ai seguenti articoli: - art. 844 del Codice Civile che regola i rapporti tra proprietari di fondi vicini in relazione al problema delle immissioni;- art. 659 del Codice Penale che punisce sia chi disturba il riposo o le occupazioni delle persone con schiamazzi, rumori, abusando di strumenti sonori, con segnalazioni acustiche o mediante strepiti di animali, sia chi provoca questi disturbi esercitando una professione o un mestiere rumoroso.

Tipi di inquinamento acustico
Per i rumori prodotti da ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIALI O ECONOMICHE, O PROFESSIONALI
E' necessario inoltrare la segnalazione scritta (per il modulo vedi sezione "Link utili" di questa pagina) al Settore Ambiente del Comune.Nella segnalazione si possono richiedere le misure fonometriche (misure dell’intensità del rumore), che effettuano i tecnici dell'Arpav - Agenzia regionale protezione ambientale Veneto, previo un primo sopralluogo effettuato da personale del Settore Ambiente.
Per i rumori prodotti da CANTIERI O MANIFESTAZIONI
Le attività temporanee (cantieri edili, manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico), se comportano l'uso di macchinari ed impianti rumorosi, devono ottenere l'autorizzazione in deroga ai limiti di rumorosità , contenente le opportune prescrizioni per limitare l'inquinamento acustico e gli orari per le lavorazioni/manifestazioni rumorose.Nel caso di disturbo eccessivo o di mancato rispetto degli orari, è necessario inoltrare la segnalazione scritta (per il modulo vedi sezione "Link utili" di questa pagina), al Settore Ambiente del Comune.In caso d'urgenza, si può richiedere un sopralluogo del comando di Polizia Municipale, via Gozzi, 32 - telefono 049 8205138.
Si ricorda che gli orari per l'utilizzo di macchinari rumorosi nei cantieri sono attualmente:- dall'1 ottobre al 30 aprile: 8:00 - 12:30 e 14:00 - 18:00;- dall'1 maggio al 30 settembre: 8:00 - 13:00 e 15:00 - 19:00;- all’interno di fabbricati occupati (da abitazioni e/o uffici) o in adicacenza degli stessi: 9:00 - 13:00 e 15:00 - 18:00;- se sono usate attrezzature con emissioni superiori a 75 dB(A): 9:00 - 12:00 e 16:00 - 18:00.
Per i rumori provocati da MOTO E CICLOMOTORI, O SCHIAMAZZI
è necessario l’intervento della Polizia Municipale.
Per i rumori in CONDOMINIO
è consigliabile rivolgersi all’amministratore, che inviterà l’inquilino responsabile a limitare i rumori o ad attenersi agli orari eventualmente previsti dal regolamento condominiale.
Norme per l'utilizzo di MACCHINE DA GIARDINO
L’uso di macchine e impianti rumorosi per l’esecuzione di lavori di giardinaggio è consentito:- nei giorni feriali, escluso il sabato, dalle 8:00 alle 13.00 e dalle 15:00 alle 20:00;- al sabato, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00;- nei giorni festivi dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00.Le macchine e gli impianti in uso per l’esecuzione di lavori di giardinaggio, devono essere tali dacontenere l’inquinamento acustico nelle aree adiacenti. Devono inoltre essere conformi alledirettive comunitarie.

Normativa di riferimento
L. n. 447 del 26 ottobre 1995 "Legge quadro sull'inquinamento acustico".
Deliberazione del Consiglio comunale n. 179 del 15 dicembre 1998 "Classificazione acustica Comune di Padova".
D.P.C.M. del 14 novembre 1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore".
L.R. n. 21 del 10 maggio 1999 "Norme in materia di inquinamento acustico".
Deliberazione di Consiglio Comunale n. 93 del 17 luglio 2002 modificato con deliberazione consiliare n. 70 del 17 giugno 2003 "Regolamento per la disciplina delle attività rumorose"

Per informazioniufficio inquinamento acustico - Settore Ambiente - Comune di Padovavia Frà Paolo Sarpi, 2 - 35138 Padovatelefono 049 8204763fax 049 8204767orario: martedì e giovedì dalle 10:00 alle 13:00, solo su appuntamento il giovedì dalle 15:00 alle 17:00e-mail ambiente@comune.padova.itresponsabile/i dott. Patrizio Mazzetto, delegata: Cristiana Lentini

lunedì 10 dicembre 2007

torinoscienza.it > Inquinamento acustico

torinoscienza.it > Inquinamento acustico

L’inquinamento acustico è l’insieme degli effetti negativi prodotti dal rumore generato dall’uomo sull’ambiente urbano e naturale. L’art. 2 della Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico 447/1995 lo definisce precisamente come «l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno, o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi».
Studi recenti dimostrano che il rumore è oggi una delle principali cause del peggioramento della qualità della vita nei centri abitati, in particolar modo nelle grandi città. Infatti, nonostante negli ultimi 15 anni sia stata rilevata a livello comunitario una diminuzione dei livelli di rumore più alti nelle aree maggiormente a rischio, le cosiddette zone nere, parallelamente è stato osservato un ampliamento delle zone grigie, cioè di quelle con livelli di rumore definiti “di attenzione”, evento che ha comportato un aumento della popolazione esposta e ha annullato gli effetti positivi del primo fenomeno.
Il contesto dell’inquinamento acustico è definito da 4 settori ambientali, corrispondenti all’ambiente esterno, all’ambiente di vita, all’ambiente abitativo e all’ambiente di lavoro, per ciascuno dei quali è possibile individuare 3 elementi ambientali identificabili con le sorgenti, lo spazio di propagazione delle onde sonore e delle vibrazioni meccaniche (campo sonoro) e i recettori. Per ogni settore e per ogni elemento ambientale il contesto normativo composto dalla Legge n° 447/1995, dal decreto attuativo D.L.277/91 e dalle singole Leggi Regionali (per il Piemonte la n.44 del 26/04/2000 e la n.52 del 20/10/2000) definisce le grandezze fisiche relative all’inquinamento e al rischio da rumore, le modalità di misura, i valori limite di emissione delle sorgenti, di immissione e di esposizione per le zone e i recettori, gli atti e le azioni di pianificazione territoriale e le specifiche competenze.
L’attuale normativa stabilisce inoltre i principali organi di controllo, di solito identificati nei Comuni e nelle Province, e gli enti preposti all’attività di monitoraggio acustico.

greenreport - quotidiano ambientale

greenreport - quotidiano ambientale

L’attività commerciale molto rumorosa può essere chiusa perché supera i limiti posti a tutela della salute. Lo dice il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Puglia con sentenza dell’ottobre scorso. Secondo il tribunale la disciplina del fenomeno dell’inquinamento acustico è si, di competenza regionale ma, in difetto di classificazione acustica del comune e in mancanza del relativo regolamento regionale trova comunque applicazione il sistema di misurazione del regolamento statale.Il rumore accompagna da sempre la vita dell’uomo, ma solo da qualche tempo è stato riconosciuto come possibile fattore di inquinamento e soprattutto come minaccia alla salute. Può provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, creare pericolo per la salute, deteriorare gli ecosistemi, i beni materiali, i monumenti, l’ambiente abitativo o l’ambiente esterno.Ed è questa la logica seguita dal legislatore nel 1995 con la legge quadro 447/1995. Questa infatti, è la prima legge che ha disciplinato in materia organica la questione del rumore e che ha fatto del bene salute dell’uomo l’oggetto principale della sua tutela. Prevede dunque, dei valori limite di emissione e immissione in base alle sorgenti sonore e in riferimento alle diverse destinazioni d’uso in cui dovrebbe essere diviso il territorio comunale cioè la così detta “zonizzazione” che ogni singolo comune è tenuto ad attuare.Ma in realtà la classificazione acustica non è obbligatoria ed esiste a livello statale una sola disposizione che fa riferimento a un dovere comunale. Ovvero l’articolo 4 della legge quadro il quale stabilisce che spetta alle Regioni prevedere le modalità e le sanzioni per l’obbligo della classificazione delle zone a carico del comune. A parte il fatto che comunque non tutte le regioni hanno emanato la legge sull’inquinamento acustico, la legge quadro prevede inoltre che scadenze e sanzioni ci siano ma, soltanto nel caso in cui i comuni si trovino a dover formulare un nuovo piano urbanistico o particolareggiato. Questo significa che i comuni non sono obbligati a suddividere il territorio in zone acustiche se non nel momento in cui devono fare il nuovo piano urbanistico e secondo le modalità indicate dalla legge regionale. Se poi a questo si aggiunge il fatto che l’operazione è complessa e richiede competenze e disponibilità economiche, ne deriva che gran parte dei comuni italiani è sprovvisto della zonizzazione acustica.Comunque sia, in mancanza della suddivisione del territorio e di una regolamentazione regionale che ne disciplina la misurazione la tutela della salute umana deve essere garantita e lo è – secondo il Tar Puglia – attraverso il rispetto dei limiti previsti dalla regolamentazione Statale.Del resto le norme che disciplinano il fenomeno dell’inquinamento acustico hanno registrato un importate intervento legislativo di carattere costituzionale con il varo della legge di riforma del titolo V della Costituzione.Infatti, l’art 117 della Costituzione, dopo aver sancito che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni, delinea i rispettivi ambiti di competenza. Individua cioè, settori di legislazione esclusiva di pertinenza dello Stato, ambiti di legislazione concorrente (fra cui la tutela della salute ivi compresa la disciplina dell’inquinamento acustico), in cui opera una sorta di dualismo legislativo Stato-Regioni e materie devolute alla competenza residuale delle regioni. Discorso analogo per la potestà regolamentare.Quindi – così come afferma il Tar della Puglia - la legislazione regionale adottata in una materia di legislazione concorrente può ricevere attuazione solo attraverso l’esercizio della omologa potestà regolamentare. Ciò significa - come anche posto in risalto dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 376/2002 - che le norme regolamentari statali preesistenti rispetto alla riforma costituzionale permangono in vigore fino a quando non vengano sostituite da nuove norme dettate dalla regione. Dunque il regolamento in materia di inquinamento acustico rimane in vigore fino a quando non verrà emanato dalla regione un apposito disposto.

Baby gang, botte e rapine ai minori - ViviMilano

Baby gang, botte e rapine ai minori - ViviMilano

Aggressioni di bande armate con caschi e coltelli. I ragazzi: «vogliono soldi e cellulari. Abbiamo paura, non giriamo più soli»

«E voi da dove spuntate?». La domanda è del più grosso del gruppo, cappuccio della felpa sugli occhi, casco a scudo sul braccio. Il marciapiedi di corso di Porta Ticinese è sbarrato: sono sette in tutto, hanno 17 e 18 anni, scavallatori, rapinatori per soldi, fama e divertimento, i violenti del centro. Sono le cinque di venerdì pomeriggio. Le vittime sono quattro ragazzini di 15 e 16 anni, famiglie di professionisti alle spalle, svelti a capire che non è aria: «Abbiamo avuto paura». Tre scappano, venti metri di scatto, s'infilano in un negozio, esce il titolare e urla. Salvi. Il quarto viene rincorso, afferrato per la manica, colpito con il casco alla testa. Terrorizzato. Dice: «Sto sempre con qualcuno, non giro più da solo». Nemmeno in centro, tra il Duomo e le Colonne. Regola di sopravvivenza: «Sguardo basso». I genitori fanno denuncia ma non si capacitano di «come possa succedere, è una follia». Quei bravi ragazzi che picchiano i loro figli sono figli anche loro di Milano. Italiani da gang che «controllano le vie, spadroneggiano, si sentono forti e impuniti». E ogni fine settimana picchiano per rubare. Fanno soldi e fama. I nuovi status symbol. Questa storia ha nomi e cognomi, ma non si possono dire. Le vittime delle violenze sono minorenni. Buoni licei e istituti del centro, ma anche lezioni in scuole dure, senza gloria. Frequentano la pista d'atletica e il campo da calcio, la sala prove, librerie e giardini. Problema: vittime e carnefici «sono uguali», vestono allo stesso modo, la felpa larga e tirata sulla testa, i jeans sdruciti, cinture e occhiali griffati. D&G, Gucci, Ray Ban. Però: i cattivi «si riconoscono dallo sguardo». Racconta uno dei quindicenni aggrediti alle Colonne: «Ho imparato a inquadrarli ormai, girano in gruppo, ti guardano storto». Loro, i bulli. «Ti minacciano, vogliono soldi, occhiali e cellulare, se non fai come dicono te le danno». Il boss e i suoi scagnozzi, ragazzi qualunque, più noti alle forze dell'ordine che ai genitori. Scendono dalle periferie e arrivano dall'hinterland il sabato e la domenica. Bevono e fumano, birre, vodka e hashish. Cercano le risse, rubano, usano i coltelli. «Scavallare», gergo da teenager. Il dizionario dà due definizioni: muoversi sfrenatamente oppure condurre una vita sregolata. Il gergo dei ragazzi ha acquisito la seconda: gli scavallatori sono i delinquentelli che rapinano con le lame e i pugni sul muso. Si piazzano fuori dallo Shocking sui Bastioni, davanti al Tocqueville. Bloccano le vittime in via Torino: giorni fa, alcuni ragazzini si rifugiano in uno store e chiedono aiuto al vigilante. Lui: «Girano delinquenti, cerco di tenerli alla larga». L'associazione dei negozianti di via si ribella: «Troppa brutta gente qui». Le rapine non si contano. Decine a settimana. Denunce, poche. Sabato sera, via Pioppette, zona Colonne. Un ragazzone di vent'anni, cresta di capelli punk, afferra un sedicenne per il collo, «dammi il cellulare o ti ammazzo!». Gli strappa il telefonino della tasca e gli rompe il setto nasale, labbra, denti: «Perdevo sangue, mi hanno portato via gli amici nel portone più vicino», borsa del ghiaccio in faccia. Una settimana prima, stessa zona, davanti alla creperia: quattro ragazzi sono circondati, «svuotate tasche e zaini o vi spacchiamo la testa». Due scappano, due consegnano cellulari e portafogli. Telefonini di ultima generazione e occhiali da copertina. Rapine in giro e mercato a scuola: 20 euro un paio di Gucci, 50 per un Nokia. Le offerte sono chiacchiere di corridoio tra spinelli e smargiassate: «Li abbiamo presi a degli sfigati», «eravamo in giro a cercar risse», così, «per il gusto di farlo». Menare le mani, guadagnarci su e vantarsi? «Questo non è bullismo, è una forma di violenza dilagante», spiega don Augusto Casolo, il parroco di San Lorenzo. È la peggior cultura di strada, «mi serve una cosa, me la prendo. È la prova di una società incattivita». Un negoziante del Ticinese («Ma niente nomi») scommette che «prima o poi qualcuno gli darà una lezione, a 'sti teppisti. Io per primo, se li becco». Ultima manifestazione studentesca. Picchetti ai cancelli e striscioni in corteo. Mescolati, tra gli attivisti degli istituti, gli scavallatori: «Hanno rubato di tutto, con le minacce». Quei bravi ragazzi di Milano? Casa, scuola e rapine. Occhiali e cellulari sono in vendita: prezzi stracciati, astenersi perditempo.
A. St.
12 novembre 2007

greenreport - quotidiano ambientale

greenreport - quotidiano ambientale


Inquinamento acustico, il Comune può far chiudere prima i locali
LIVORNO.
Il comune può prevedere la chiusura anticipata dei locali aperti al pubblico che somministrano bevande e alimenti, per assicurare il rispetto della normativa regionale e statale in materia di inquinamento acustico e per tutelare la quiete pubblica. A dirlo è il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Veneto con sentenza del 20 novembre scorso. Secondo il Tribunale, l’amministrazione può legittimamente adottare – ai sensi della normativa regionale – criteri riduttivi dell’orario di chiusura per la stessa tipologia di esercizi pubblici e in presenza di situazioni comuni perché il fine è quello di tutelare la salute psicofisica.La vicenda ha inizio quest’anno quando il sindaco del comune di Legnano ha ridotto di un’ora, per tre giorni alla settimana, l’orario di chiusura dei locali gestiti dall’Artist’s Coffe s.rl. e Soft s.n.c: a partire da agosto. Un provvedimento necessario secondo il Comune, che ha riconosciuto e riscontrato una chiara e motivata esigenza di compatibilità dell’orario di chiusura con la tutela della quiete pubblica. La dilatazione dell’attività di esercizio e l’abitudine dell’utenza a continuare a intrattenersi fuori del locale magari anche dopo alla sua chiusura – a detta sempre dell’amministrazione – non sono compatibili con il diritto al riposo notturno dei cittadini.La logica dunque è quella di tutelare in via prioritaria la salute pubblica che prevale sugli interessi economici degli esercenti. Del resto anche il rumore è una fonte di inquinamento ed una minaccia per la salute pubblica. Può provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, deteriorare gli ecosistemi, i beni materiali, i monumenti, l’ambiente abitativo o l’ambiente esterno.Con la legge quadro 447/1995 il legislatore ha disciplinato per la prima volta la materia. Questa legge ha fatto del bene-salute l’oggetto principale della sua tutela. Prevede dei valori limite di emissione e immissione in base alle sorgenti sonore e in riferimento alle diverse destinazioni d’uso in cui dovrebbe essere diviso il territorio comunale cioè la cosiddetta “zonizzazione” che ogni singolo comune è tenuto ad attuare. E ha conferito in capo alle amministrazioni comunali le competenze per mitigare l’inquinamento acustico nelle città.

martedì 20 novembre 2007

Musica spenta, vincono i residenti - ViviMilano

LA CITTADELLA C'ERA

Musica spenta, vincono i residenti - ViviMilano


Entro la fine del mese il locale dovrà presentare un piano di bonifica
Musica spenta, vincono i residenti
Sì al ricorso, altoparlanti vietati a «Le Coquetel» di via Vetere inquinamento acustico oltre i limiti. «Ora stop in tutta Milano»

Niente più musica, deejay fino a tarda notte, concertini chitarra-armonica a bocca. Insomma: basta movida a piano terra e insonnia su fino al quinto. Silenzio. Un palazzo è riuscito a dimostrare l'inquinamento acustico del «suo» locale, Le Coquetel di via Vetere, al Ticinese. L'Arpa e la polizia locale hanno misurato i decibel: fuorilegge. I gestori, «nonostante sapessero delle lamentele» dei residenti, «nulla hanno fatto per porre rimedio alla situazione di disturbo» (così Palazzo Marino). Alla fine è scattata l'ordinanza del Comune: sordina agli impianti, equalizzatore e casse, e richiesta d'un «piano di bonifica» entro novembre. Non venisse rispettata, arriverebbero i sigilli. Non si sgarra più, c'è il precedente. Altri sei condomìni del quartiere sono pronti a partire. Denuncia, fonometri, ordinanze. Guerra vera al rumore. Sono serviti sei mesi. Assemblea di condominio, moto carbonaro al numero 14 di via Vetere, strada del divertimento a cento metri dalle Colonne di San Lorenzo. Parte il mandato all'avvocato Pietro Meda e da lui l'esposto. Il 18 maggio, il Comune chiede ai titolari di salvaguardare la «salute e il riposo» dei residenti. Hanno un mese di tempo. Nulla. L'11 luglio il settore Ambiente mobilita l'Arpa. Il blitz è del 9 ottobre: camera da letto al primo piano del palazzo che ospita Le Coquetel, nessun avviso, finestre chiuse. Microfoni aperti alle 23.12 (13 minuti) e alle 23.25 (altri venti). Risultato: tra musica e chiacchiericcio dei clienti, i fonometri arrivano a misurare picchi di 41 decibel su un rumore di fondo di 26. Quindici di differenza sono troppi: la legge ne consente tre. C'è una regia, dietro questo risultato. È del comitato di zona «La Cittadella». Il presidente è Pierluigi Maestri: «Abbiamo consegnato i moduli per l'esposto contro l'inquinamento acustico a tutti i palazzi del quartiere». Sei assemblee di condominio sono già state convocate. Qui, al Ticinese, e da domani chissà, altrove. All'Arco della Pace, per dire, «ci stiamo muovendo sulla stessa linea. Stiamo provando a capire come far rispettare le regole ai locali e dormire noi sonni tranquilli », spiega Madela Canepa, rappresentante del Comitato ProArcoSempione. Stessa musica, si fa per dire, sui Navigli. Via Vetere è una stradina budello che ospita ogni sera una festa di massa. L'happy hour comincia a metà pomeriggio e finisce alle due di notte. C'è Le Coquetel, il Bar Rattazzo, un altro paio di locali e un ristorantino. Ci sarebbe pure il presidio dei vigili, ufficio sul parco delle Basiliche, ma di sera è vuoto. L'ordinanza, però, da tre settimane ha cambiato la vita almeno al civico 14: «Ora dormo», sorride l'inquilino che ha prestato casa all'Arpa. Dorme adesso, ma da tempo chiedeva al locale di «darsi una regolata». Da tempo, dunque. E attenzione alle date. Anno 2006: dopo l'ennesima protesta, i gestori del Coquetel spediscono al primo piano un «tecnico di parte », che si piazza in camera e misura i decibel: 26 di rumore di fondo, 26.05 di picco. Rassicurazione agli inquilini: «Tutto in regola». Possibile? Pare. Il 9 ottobre 2007 arriva l'Arpa: 40 e rotti decibel di tetto massimo. Il rumore di fondo, però, resta quello indicato dal «tecnico di parte». Una beffa, pare.
Armando Stella
19 novembre 2007

ilGiornale.it - Trecento muri imbrattati, presi 7 graffitari - n. 272 del 17-11-2007

LA CITTADELLA C'ERA

Da il Giornale
Tempi duri per i graffitari a Milano: il Comune ha deciso un giro di vite contro i cosiddetti «writers» - i ragazzi che armati di bombolette spray riempiono di scritte e disegni i muri degli edifici - istituendo una task force di 15 vigili che ogni giorno pattugliano la città a caccia dei vandali. Inoltre, attraverso i giudici di pace, da alcuni mesi si sta portando avanti un’attività investigativa, volta a identificare gli autori dei graffiti con la loro opera. Il nucleo speciale dei vigili è attivo dal luglio scorso, e finora ha preso in flagranza di reato 7 graffitari: secondo una stima del Comune, a ognuno di loro sono riconducibili 300 muri imbrattati.«La parola d’ordine è repressione - ha detto il vicesindaco Riccardo De Corato, intervenuto al convegno «Non scriverlo sui muri» promosso dall’Associazione Anti-graffiti -. Le pene vanno inasprite: la normativa in materia va riformata, includendo anche il carcere se necessario». Il reato di imbrattamento, regolato dall’articolo 639 del codice penale, prevede la multa da 258 a 2.582 euro e gli arresti domiciliari da 6 a 30 giorni. Dal 2002 però, diversi senatori di centrodestra, fra i quali lo stesso De Corato e il presidente dell’Associazione Antigraffiti Vittorio Pessina, hanno avanzato proposte di riforma dell’articolo in chiave repressiva. L’ultima, del luglio 2006, propone la reclusione fino a un anno, multe fino a 2.500 euro e la procedibilità d’ufficio contro i graffitari sorpresi: «I graffiti sono un vero e proprio sopruso nei confronti dei cittadini - ha affermato il senatore Giuseppe Valditara, fra i firmatari della proposta -. Lo Stato deve intervenire, altrimenti legittima la prepotenza».Su misure così drastiche come il carcere non tutti sono d’accordo: «La reclusione sembra eccessiva se si pensa che spesso i “writers” sono minorenni - ha argomentato il sostituto procuratore Riccardo Targetti -. Le forze di polizia non sono sufficienti per dare il via ad arresti di questo tipo: più utile sarebbe costringere il vandalo a ridipingere dove ha imbrattato». Il profilo del graffitaro è quello di un giovane dai 12 ai 25 anni, ceto medio, di istruzione superiore e residente in città: elementi che per alcuni mal si conciliano con la galera e l’idea di criminale. Accanto al dibattito su proposte repressive e pene alternative, il disagio: secondo una ricerca condotta ad ottobre a livello nazionale dall’Associazione antigraffiti, il 97% dei cittadini esprime sempre più malcontento rispetto al problema dei graffiti, e l’83% pensa che il fenomeno sia in aumento. E mentre l’ex assessore e docente universitario Stefano Zecchi liquida il graffitismo anche dal punto di vista estetico - «è vandalismo. Non basta dirsi artisti per esserlo» -, per i cittadini è attivo il numero di telefono dei vigili urbani (020202) dove segnalare l'imbrattamento, mentre su www.associazionegraffiti.it si possono scaricare i moduli per sporgere querela.

venerdì 26 ottobre 2007

Avviso ai residenti...

Pubblicazione delle Varianti semplificate al P.R.G. vigente, relative alle zone omogeee B2 comprese nella delibera III gruppo (Varianti 3, 4, 5, 6 e 7)

ADOZIONE DELLE VARIANTI SEMPLIFICATE AL P.R.G. VIGENTE, APPROVATO CON DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA LOMBARDIA N. 29471 DEL 26.2.1980 , AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 2), LETT. D), E) ED I) DELLA LEGGE REGIONALE N. 23 DEL 23 GIUGNO 1997, RELATIVE ALLE SEGUENTI ZONE OMOGENEE: B2 4.3, 4.5, 4.6, 5.1, 5.8, 9.1 (IN PARTE RICADENTE IN ZONA A), 14.3, 20.3, 20.4 , 20.6, 20.7, 20.9 – B2 1.7 (IN PARTE RICADENTE IN ZONA A), 1.8, 1.15, 3.4, 3.6, 8.1, 10.9, 10.10, 12.1 (IN PARTE RICADENTE IN ZONA A), 12.2 (IN PARTE RICADENTE IN ZONA A), 13.3, 14.9, 15.6, 15.7, 17.2, 17.3, 19.2, 19.3 – B2 5.4, 5.6, 5.7, 6.1, 6.2, 6.5, 7.3, 7.4, 7.6 – B2 1.2, 1.12 (RICADENTE IN ZONA A), 1.18 (IN PARTE RICADENTE IN ZONA A), 3.1, 3.2, 3.3, 6.3, 8.2, 8.3, 10.11, 10.12, 10.13, 12.3, 12.4, 13.1, 13.2, 15.3, 15.9, 15.10, 19.1, 19.5 – B2 2.3 E 5.5.
si avvisa
che gli atti relativi all'adozione di Varianti al P.R.G. vigente, relativi alle zone omogenee di cui all'oggetto, adottate dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 40/07 del 09.07.2007, divenuta esecutiva ai sensi di legge, saranno depositati in libera visione al pubblico presso il Palazzo degli Uffici Comunali di via Pirelli n. 39, Settore Pianificazione Urbanistica Generale (ex Sportello Urbanistico), 9° piano,
a far tempo dal 05 ottobre 2007 fino al 4 novembre 2007, con il seguente orario:
nei giorni dal lunedi' al venerdi' dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle ore 16.00
nei giorni di sabato e festivi dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
Le eventuali osservazioni al progetto in questione dovranno essere prodotte in quattro copie in carta semplice e dovranno essere presentate presso l'Ufficio Unico di Protocollo della Direzione Centrale Sviluppo del Territorio – Via G.B. Pirelli, 39 – piano terra corpo alto , entro le ore 15.30 del giorno 04 dicembre 2007. Anche i grafici eventualmente prodotti a corredo di dette osservazioni dovranno essere presentati in quattro esemplari.
Detto termine di presentazione delle osservazioni e' perentorio e, pertanto, quelle che pervenissero oltre tale termine non saranno prese in considerazione.


SEGUITO (20/11)


Facendo seguito alla mia precedente mail, Le trasmetto alcuni estratti grafici della variante n. 4 adottata dal consiglio comunale il 9 luglio 2007 con riferimento a Corso di Porta Ticinese (in precedenza individuato come area "B2 - 1.7" ed oggi come "Zona A di recupero V 1.5").La variante, come potrà rilevare, prevede anche l'edificazione del fronte che da sulle Colonne di San Lorenzo, e in prossimità della Basilica."Le eventuali osservazioni al progetto in questione dovranno essere prodotte in quattro copie in carta semplice e dovranno essere presentate presso l'Ufficio Unico di Protocollo della Direzione Centrale Sviluppo del Territorio – Via G.B. Pirelli, 39 – piano terra corpo alto , entro le ore 15.30 del giorno 04 dicembre 2007.
Anche i grafici eventualmente prodotti a corredo di dette osservazioni dovranno essere presentati in quattro esemplari".

mercoledì 24 ottobre 2007

Milano si prepara così per l'Expo 2015?


Mediazione sociale dei conflitti in materia di inquinamento acustico: esperimento a Ferrara

CronacaComune - il quotidiano online del Comune di Ferrara

Microcriminalità, troppo poche le denunce - Il Sole 24 ORE

Anche e soprattutto per gli atti di vandalismo.
Microcriminalità, troppo poche le denunce - Il Sole 24 ORE

Inquinamento acustico: quelli che alzano la voce per non tapparsi le orecchie » Panorama.it - Italia

Un link sul fenomeno inquinamento acustico.
Inquinamento acustico: quelli che alzano la voce per non tapparsi le orecchie » Panorama.it - Italia

Mobilitarsi per San Lorenzo

Un articolo sul Corriere:

Sponsor antigraffiti per San Lorenzo - ViviMilano

e il dialogo continuo con le istituzioni:

10 ottobre 2007

Rif. n. 7506/07/sc

Egregio Dott. Maurizio CADEO
Assessore Arredo, Decoro Urbano
e Verde
Piazza Duomo, 21
20121 MILANO

Egregio Rag. Mauro DE CILLIS
Resp. Raccolta e Igiene del Suolo
AMSA
Via Olgettina, 25
20132 MILANO

p.c. Egregio Signor Claudio BERNIERI
E-mail: claudiobernieri@xxxxxxx


Oggetto: Scritte alle Colonne di San Lorenzo.


Si trasmette, in allegato, la nota pervenuta dal Comitato La Cittadella, nella quale viene segnalato il degrado delle Colonne di San Lorenzo, dove, da alcuni giorni, sia sul basamento che sulla struttura stessa, appaiono numerose scritte che ne danneggiano visibilmente l’estetica e deturpano la monumentalità del contesto.

Si prega, pertanto, sulla base di quanto evidenziato, di effettuare le opportune verifiche ed i relativi interventi.

Si rimane in attesa di riscontro e si coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.


Il Vice Sindaco
On. Riccardo DE CORATO

mercoledì 3 ottobre 2007

"Scrivilo sui muri" di casa tua

Riceviamo da un membro del Comitato e prontamente pubblichiamo:
"che palle.....e compare una dedica a Himmler sulle Colonne...
LE COLONNE DI NUOVO DETURPATE
Nuove scritte indelebili si aggiungono alle decine lasciate nei mesi scorsi sulle Colonne di san Lorenzo. Ogni giorno chi si siede a fare picnic sul basamento delle Colonne si sente autorizzato a lasciare un breve scritto: succede solo a Milano. Eccone (nel post sotto) alcuni esempi..Invano la Sovraintennza cerca di cancellarle. I pennarelli usati lasciano scritte indelebili. Quando il Comune si deciderà a vietare agli autori di simili vandalismi di sedersi sulle Colonne? E recinterà stabilmente il basamento delle Colonne? Intanto per circa cento anni si dovrà leggere la dedica che tale " zietto " ha lasciato a Himmler, il capo delle SS...."
Mail firmata

"Scrivilo sui muri" di casa tua - le foto











lunedì 24 settembre 2007

Graffiti: i Basquiat di casa nostra - ViviMilano

Graffiti: i Basquiat di casa nostra - ViviMilano


Articolo di Sgarbi sul Corriere. La tesi è sempre quella. La realtà è quella qui sotto.



Le nuove Colonne di San Lorenzo tra sensibilizzazione, giochi e spettacoli - Milano 2.0

Le nuove Colonne di San Lorenzo tra sensibilizzazione, giochi e spettacoli - Milano 2.0

Writers

AGI News on

(AGI) - Milano, 30 lug. - Da settembre dedicheranno, invece, parte del loro tempo ad accompagnare disabili e ad altri lavori di pubblica utilita'. L'atto di vandalismo risale al pomeriggio di domenica 16 luglio, quando i writers hanno scavalcato i cancelli di Cascina Grande ed hanno iniziato ad armeggiare sui muri con 38 bombolette spray. Gli agenti della Polizia locale sono intervenuti su segnalazione di alcuni cittadini. "L'Amministrazione comunale - ha dichiarato il sindaco Massimo D'Avolio - spende ogni anno decine di migliaia di euro per riparare i danni al patrimonio pubblico causati da atti vandalici. In questa circostanza ci e' sembrato pertanto necessario dare una risposta ferma ed immediata che non fosse semplicemente punitiva, ma che avesse anche una valenza educativa. Abbiamo scelto di ritirare la querela nei confronti dei ragazzi a fronte del loro impegno a ripulire la parete, per incoraggiarli a maturare un piu' profondo senso di responsabilita' e di rispetto per il territorio e per la cosa pubblica." (AGI)

Clandestinoweb - Istat: il 37,8% degli italiani si lamenta per l'inquinamento acustico

Clandestinoweb - Istat: il 37,8% degli italiani si lamenta per l'inquinamento acustico

ilGiornale.it - Ticket, per i tecnici si può partire il 15 ottobre - n. 205 del 31-08-2007

ilGiornale.it - Ticket, per i tecnici si può partire il 15 ottobre - n. 205 del 31-08-2007

Strumenti di legge adeguati per punire i writers e un regolamento che obblighi i proprietari degli stabili a tenere pulite le facciate. L’assessore all’Arredo urbano, Maurizio Cadeo, ha la coscienza a posto. «Il Comune sta facendo tutto il possibile per cancellare i graffiti dalla città, ma ci aspettiamo risposte concrete dallo Stato e dai privati, perché la battaglia va condotta in sinergia».
Diamo qualche numero: Palazzo Marino cosa sta facendo in concreto?
«Solo tra gennaio 2006 e giugno 2007 abbiamo pulito gratis oltre 6.400 stabili privati, per 680mila metri quadrati. Entro fine anno contiamo di intervenire su circa 7.200 palazzi, con una spesa di 9 milioni, nel 2008 su circa 18mila stabili (per 19 milioni) e nel 2009 resteranno da trattare circa 3.800 palazzi per un costo di 4 milioni. Nessun altro Comune sta ripulendo a proprie spese i muri della città come Milano».
Però?
«I privati non collaborano. L’anno scorso abbiamo lanciato la campagna I lav Milan: il Comune offre gratis, e senza impegno, ai condomini la prima rimozione dei graffiti dalle facciate. Poi, chi vuole può approfittare di un abbonamento vantaggioso per 5 anni con Amsa, per mantenere puliti i muri».
Quanti, dopo il primo servizio, hanno proseguito?
«Solo il 20%, un’adesione molto bassa. E si tenga conto che per intervenire anche gratis sugli stabili privati abbiamo bisogno della liberatoria da parte degli amministratori di condominio (ieri il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, ha assicurato piena collaborazione al sindaco che rilancerà la campagna in autunno, ndr). Abbiamo fatto un intervento mirato nella zona delle Colonne di San Lorenzo, ma su 80 condomini solo la metà ci ha permesso di cancellare gratuitamente le scritte dai muri. E a parte MilanoSport e Atm, anche le aziende ex municipalizzate finora non hanno firmato accordi con Amsa per tenere pulite le proprie sedi. Spero che i nuovi vertici invertano la tendenza».
L’impegno del Comune insomma rischia di essere vanificato?
«Diciamo che noi possiamo ripulire gratis tutta la città, ma se i condomini non ci aiutano poi a mantenerle linde allora, come avviene ad esempio a Roma, si potrebbe inserire un vincolo nei regolamenti che imponga ai proprietari degli stabili di tenere pulite le facciate».

martedì 17 luglio 2007

LA SFIDA DI HUMEN ALLA CITTA' DEI MURI PULITI

Dopo il pezzo pubblicato sul Corriere della Sera di oggi - titolo "Tvb" e "Ti lovvo": Colonne sfregiate dalle dediche d'amore - che ha ripreso un precedente post - corredato di foto - inviato da uno dei promotori del Comitato, pubblichiamo un altro pezzo che ci è giunto via mail, anche in questo caso accompagnandolo con le foto che ci sono state inviate.
Sono in quattro, i vandali che sfidano la città: fanno parte della banda dei Dumbo, il negoziante di abiti e scarpe che per anni ha deturpato vetrine e muri della città. Sono i vandali Humen, Fica , Hell, Hekto.Quattro vandali della bomboletta selvaggia che spacciano droga alle Colonne di san Lorenzo e che marchiano il loro territorio con la loro firma sui muri della città.E dovunque, quando possono, in Italia. Vanno spesso in trasferta, perché fanno parte di una tifoseria ultras, i Boys san.Vivono spacciando droga negli stadi. Hanno vent'anni, sono alti e magri. Girano con lo zainetto sulle spalle e portano jeans sfilacciati .Si ritrovano ogni notte, dalle due all'alba davanti al bar Coquetel in via Vetere. Ed è qui che li abbiamo incontrati, fingendo di voler acquistare droga da loro. Qui, seduti sugli scalini del gabbiotto dei vigili perennemente chiuso e assediato da vandali e spacciatori di droga, hanno deciso una azione forte: di lasciare le loro firme sui muri di corso Ticinese e anche sulla porta del gabbiotto dei vigili.Per sfidare il sindaco che li ha sfrattati dalle Colonne. Oggi il loro regno è via Vetere, Humen non è nuovo a bravate del genere: prima si droga con un coktail di coca, ecstasy, marijuana e birra, poi , agilissimo, inerpica su tralicci e inferriate. Due mesi fa ha scalato un muro di fronte alle Colonne di San Lorenzo e ha lasciato la propria firma. Nessuno ha osato cancellarla, "Io firmo, e quindi ci sono .Firmo ed esisto, chiaro?" ci dice. " i muri sono di chi li guarda, non esiste la proprietà privata. Io scrivo dove voglio.Una prova?" Ecco, Fica 1, un giovanotto di sedici anni, ha lasciato un enorme sgorbio colorato su un muro in corso Ticinese: lo ha "dipinto " alle quattro del mattino del giorno prima. " noi scegliamo quest'ora perché c'è il cambio dei turni nelle volanti della polizia.Non ci prenderanno mai,anche se molti sanno indirizzo e numero di telefono. Dumbo rilascia addirittura interviste ai giornali" si vanta Humen. Humen , dopo la rinuncia di Dumbo a continuare nel vandalismo, è rimasto con i suoi tre amici della banda a voler sfidare il sindaco e i milanesi. La sua zona è quella della Colonne ed ora di via Vetere, una zona franca,senza polizia, poco illuminata. Qui si radunano i compiacenti amici del centro sociale Bulk,un centro sociale sgomberato. I suoi aderenti si radunano abitualmente davanti al Bar Rattazzo. I vigili se ne vanno alle 19. Poi, alle ventitre, arrivano gli agenti privati che controllano il parco: se ne stanno rintanati nel gabbiotto in via Vetere, anzi, vengono sbeffeggiati da spacciatori e balordi ogni notte. E' a questo punto che Humen e la sua banda agiscono. Colpiscono con le loro scritte i muri di Corsi Ticinese, Ma questi sono giorni speciali. All'alba una squadra dell'Amsa inviata dal vicesindaco de Corato sta iniziando a liberare dal degrado i muri di corsi Ticinese. Ci dice il responsabile di questa task force, Fabio Scalfari:"secondo i nostri dati, l'80 per cento dei muri ripuliti dopo un nostro secondo intervento non vengono più coltpiti dal vandalismo. I graffitari come Humen e Dumbo capiscono che ormai questi muri vengono ripuliti regolarmente, le bombolette costano, e così vanno altrove.Stanno capendo che in corso Ticinese tira aria grama per loro" Humen però sfida l'Amsa e il Comune. Abbiamo fotografato le sue recenti "performance": Sono scritte che compaiono sui muri della sua zona. Ripassa la task force dell'Amsa e ripulisce. E' una sfida. Il portinaio del numero 81 commenta desolato: "questi vandali continuano a colpire. Come mai non si prendono?" Già, basterebbe andare come abbiamo fatto noi davanti al gabbiotto dei vigili di via Vetere, dalle due di notte. Lì c'è Humen che, per comprarsi le sue bombolette, spaccia droga. Lo zainetto è accanto, Fica, Hell e Hekto, gli altri vandali della banda, stanno arrivando per un ennesimo raid. Fino a quando?

LA SFIDA DI HUMEN ALLA CITTA' DEI MURI PULITI: LE FOTO

























sabato 14 luglio 2007

NUOVE SCRITTE SULLE COLONNE



Crusty Punx.



Firma.



Aquile romane.




Metal sisters.



Ayamoth.




Arte minimalista.



TVB.



TiLovvo.



Esplicito.



Evvaiiiii.



TVTB.


Riceviamo da uno dei fondatori del Comitato e volentieri pubblichiamo
I turisti si accalcano all'altezza della seconda colonna, in piazza San Lorenzo."Ecco una anticaincisione di una aquila romana, probabilmente della Legio Fulminatrix" dice la guida a un pubblico di giapponesi.Che strano.Nessuna pubblicazione ha mai parlato di questa aquila. Eppure, eccola, enorme. Solo l'esperto esegeta di monumenti può dichiarare che l'aquila legionaria è recente, recentissima, è stata incisa con tappi di birra da qualche balordo e non da un legionario romano contemporaneo di Ambrogio, che proprio qui teneva a bada le truppe dell'imperatore. Ma tant'è. Ecco poi la scritta inneggiante a un diavolo biblico. Ayamoth. L'immancabile "evvai" e l'onnipresente " tivoglio bene" inciso su tutte le panchine e pali della luce d'Italia. I giapponesi scattano foto, perplessi. "Ma chi sono le Randa Girl?" chiedono alla guida. Perplessa, la guida si avvicina alla scrittafirmata Randa Girl, ovvero (proviamo a tradurre) la pupa del gangster di quartiere, ma solo a Milano succede che tutti possano scrivere simili frasi sui marmi incustoditi delle Colonne. Scritte fatte di giorno, sotto gliocchi di tutti. Movida, moda e degrado vado a braccetto alle Colonne. Ecco dunque i nuovi sgorbi indelebili sullo sfortunato monumento romano. Recenti. Di questo mese. Non andranno più via: almeno per un secolo. E' la firma che il popolo delle Colonne lascia ai posteri.I pennarelli acrilici usati dai giovanissimi che la moda fa incontrare sulle Colonne di san Lorenzo sono indelebili, e non c'è schiuma diluente che tenga, avvertono nella vicina Sovraintendenza alle antichità archeologiche.Ogni giorno nuove scritte, messaggini deliranti, dichiarazioni d'amore compaiono sul marmo dei capitellicorinzi o sulla base di granito su cui poggiano le Colonne.E c'è infine la "storica" aquila con le sue ali dispiegate incise: è il logo di una motocicletta ameriana, non di una antica legione. Scritte e incisioni resteranno per sempre suquesto monumento, usato digiorno come tavolino per telefonare, chiaccherare, bere una birrra, baciarsi, leggere, passare il tempo. Che cosa leggeranno i milanesi dunque tra cento anni? Sapranno di un certo Rusty punk che amava le sue metal sister, delle randa girl, di Rini, di Maty, di Giuly e del loro gergo metropolitano con strani verbi anglo milanesi, tipo la declinazaione di "io ti lovvo, tu mi lovvi, " ecc.
Ma che tristezza





venerdì 29 giugno 2007

In Centrale gli stessi divieti delle Colonne

Tratto da Il Giornale.
Beccare un tassista abusivo in Centrale è, oggi, come cercare l’ago in un pagliaio. Volatilizzati come i cinesi che, all’ingresso della stazione, abitualmente vendono occhiali da sole griffati taroccati. Impossibile anche ritrovare gli spacciatori che smerciano nei pressi del baracchino di piazza IV Novembre. Tutti, nessuno escluso, oggi, sono forse rimasti a letto qualche ora in più del solito: già, nei loro panni è difficile dargli torto poiché stamani c’è il sopralluogo della commissione Sicurezza di Palazzo Marino. Che si traduce in dieci consiglieri comunali capitanati da Matteo Salvini, altrettanti poliziotti di scorta e un repulisti della Stazione e dintorni avvenuto qualche ora prima.Repulisti di rito a parte, dall’archivio del Gallia emergono «email e lettere di protesta dei nostri clienti»: «Elenchino dell’insicurezza in zona, dei disagi subiti da chi crea problemi di ordine pubblico» nota il direttore dell’albergo, Gianrico Esposito. E al numero uno dello storico albergo si associano pure i commercianti della zona: «Siamo esasperati dal vivere quotidiano nell’emergenza. Siamo prigionieri di chi, un giorno dopo l’altro, si dedica al borseggio e ai furti. La polizia? Interviene ma sessanta minuti dopo è tutto tornato come prima. Che manca? Un presidio fisso» osserva Paolo Uguccioni, mentre alcuni poliziotti fanno un controllo - pochi minuti dopo mezzogiorno - su un gruppo di sbandati. Il consigliere comunale Carmine Abagnale (Fi) lancia una proposta: «È una lotta quotidiana persa, inutile se non mettono attorno a un tavolo polizia, comune, commercianti e residenti. Tavolo zona per zona, area per area. E, poi, puniamo il bivacco che in Centrale è un problemino non da poco». I consiglieri d’opposizione insorgono: nessuna soluzione bipartisan ma la denuncia che «le telecamere intelligenti non hanno impedito alla Centrale di divenire una discarica a cielo aperto». La soluzione, oplà, l’offre il presidente della commissione Salvini (Lega): «Bisogna replicare in Centrale i divieti già introdotti alle Colonne di San Lorenzo, con tanto di divieto di vendita degli alcolici in bottiglia. E, naturalmente, scoraggiare i bivacchi». Quelli del centrosinistra non si esprimono, unico parere positivo alla proposta di «un commissario straordinario per la zona Centrale, soluzione per coordinare le iniziative e far vivere la piazza».

A Piacenza intanto

Articolo de La libertà di Piacenza
La Silb-Fipe e la proprietà del Caprice avevano chiesto la sospensione del provvedimento comunale
Locali notturni, il Tar "fa silenzio"
Respinto il ricorso sul regolamento che partirà a luglio
Il silenzio notturno, il sonno di molti valgono più di qualche ora supplementare dedicata alla musica dal vivo. E per ora non si è in presenza di un danno economico irreparabile per i gestori dei locali. E' il senso dell'ordinanza del Tar di Parma che il 19 giugno ha respinto la richiesta di sospendere il regolamento adottato dal Comune di Piacenza in materia di pubblici esercizi. Alcuni articoli del provvedimento sono stati impugnati dall'associazione italiana delle imprese di spettacolo e danzanti (Silb-Fipe) della provincia di Piacenza, presieduta da Mario Mistraletti e dalla Party srl, titolare di Caprice e Dogana Serafini,presieduta Roberto Carbonetti. La vicenda è nota e parte, si può dire dall'ottobre 2006 quando ci fu un'ordinanza di chiusura del Caprice dopo che erano stati rilevati problemi di ordine pubblico fuori dal locale.Il Caprice impugnò il provvedimento e vinse al Tar contro una misura così mirata. Il Consiglio comunale, in seguito, nel febbraio di quest'anno - su proposta del sindaco - ha deciso di approvare un regolamento generale per la disciplina delle discoteche e locali notturni. Un modo per disciplinare l'attività di pub e di chi fa musica dal vivo (sette i locali più direttamente interessati), con una fascia di chiusura alle 3 di notte il venerdì, sabato, domenica e da lunedì a giovedì alle 2, con la possibile deroga di un'ora.E sul provvedimento è scaturito un nuovo ricorso incentrato su alcuni articoli: dalla valutazione dell'impatto acustico resa obbligatoria (art. 23) all'obbligo di chiusura alle 3 di notte il venerdì, nei festivi e nei prefestivi (art. 24), all'incentivazione alla delocalizzazione delle discoteche (art. 25). In gioco anche le disposizioni contro il degrado urbano, l'obbligo di ripulire fuori dal locale, di impedire comportamenti chiassosi, evitare l'affollamento e la ressa di avventori, contenere le emissioni sonore (art. 28) e infine la sanzione della revoca dell'autorizzazione, a fronte di tre sospensioni in due anni di attività.A rappresentare i locali, un legale come Attilio Pecora consulente nazionale della Silb-Fipe, autore di pubblicazioni in materia, mentre il Comune è stato difeso dall'Avvocatura (avvocati Elena Vezzulli e Daniela Crippa), che hanno sostenuto la legittimità del regolamento approvato dal Consiglio evidenziando la salvaguardia degli interessi pubblici, della quiete pubblica, del contenimento dell'inquinamento acustico, del degrado ambientale e della salute, con effetti indiretti sulle problematiche della sicurezza della circolazione nelle notti prefestive e festive. E i giudici hanno accolto favorevolmente anche l'esigenza comunale di uniformare il regime degli orari per locali che generano impatto acustico.Il ricorso ora seguirà il suo iter naturale sfociando nel giudizio di merito del Tar, che non sarà a tempi brevi. «Noi abbiamo chiesto la sospensiva in via cautelare su articoli che ci parevano poco chiari - commenta Carbonetti - su altri non avevamo niente da dire, ora attendiamo il giudizio di merito del Tar che non ha accolto la nostra istanza perché non c'è danno immediato». Ma per Carbonetti si tratta, nell'insieme, di un provvedimento lesivo: «Va bene chiudere anche all'una, ma non se i bar stanno aperti fino alle 4. Va regolamentata tutta la fascia notturna».
pat.sof.

mercoledì 27 giugno 2007

Il Comune comunica che

Un link sugli effetti dell'ordinanza De Corato.

Tra l'altro si legge.

Violazioni in calo del 30 per cento all'Arco della Pace, ordinanza rispettata alle Colonne di San Lorenzo, in un mese 12 carrelli sequestrati in via Paolo Sarpi e le prime 28 multe sulla linea 77 per Chiaravalle.
Sono i dati della settimana dal 18 al 24 giugno, annunciati dal vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, relativi ai controlli della Polizia Locale nell’ambito dei servizi mirati attivati in alcune zone della città.
"La Polizia Locale continua incessantemente e costantemente a far rispettare regole e regolamenti in ogni angolo della città. E il messaggio di osservanza della legalità, che non ci stancheremo di mandare, comincia a essere recepito" ha dichiarato il vice Sindaco De Corato.
"All’Arco della Pace – spiega il vice Sindaco -, nell’ultima settimana, gli agenti della Polizia Locale hanno inflitto 721 sanzioni per sosta vietata. Circa il 30 per cento in meno, da quando è stato attivato il servizio. Un risultato che fa ben sperare che, in futuro, l’inciviltà del parcheggio selvaggio, che rende invivibili i quartieri, possa rientrare entro limiti più fisiologici degli attuali".
"In calo progressivo – continua il vice Sindaco – anche le infrazioni al Codice della Strada alle Colonne di San Lorenzo: 123 contro le 156 della settimana precedente. Ma la buona notizia – sottolinea De Corato - è che non si registrano finora violazioni all’ordinanza entrata in vigore il 6 giugno a tutela del complesso monumentale".
"Per quanto riguarda Chiaravalle – fa notare De Corato –, sono cominciati, come annunciato, i controlli a sorpresa sulla linea 77 del bus soggetta a casi di vandalismo e scippi. Il primo bilancio è di 28 viaggiatori trovati senza biglietto, con relativa sanzione di 25 euro, e di un cittadino extracomunitario sprovvisto di documenti e dunque fotosegnalato alla Questura".
"A testimonianza di un impegno mai cessato – aggiunge De Corato – proseguono i controlli anche in via Paolo Sarpi. Nell’ultima settimana sono state rilevate 260 infrazioni al Codice della Strada, di cui 134 per sosta irregolare, e sono state ritirate 10 carte di circolazione e una patente. Nel complesso, i dati dell’ultimo mese parlano di 2.431 infrazioni al Codice della Strada, 25 ritiri di documenti, 13 rimozioni d’auto, 12 sequestri amministrativi di carrelli e 2 denunce".
"E’ bene ricordare – conclude il vice Sindaco – che i servizi mirati nell’area di Paolo Sarpi, come all’Arco della Pace o a San Lorenzo, vengono effettuati con postazione fissa e garantiti tutti i giorni, per dare maggiore sicurezza e tutela ai residenti. Uno sforzo significativo, sostenuto complessivamente da 109 agenti e 5 ufficiali, che coprono 15 aree della città".
E, la stessa notizia, in un articolo de Il Giornale di oggi.

Sbagliando si impara. E così sembra che i milanesi, stanchi di pagare multe salate, siano diventati più disciplinati. Che le strade di Milano non somiglino a quelle di Napoli non è una novità. Ma se è vero che in motorino non si sale in tre e che il casco non è un optional, resta il fatto che tra soste vietate e guida col cellulare in mano, la Madunina dall’alto del Duomo, di infrazioni ne vede parecchie. Nell’ultimo mese ne sono state riscontrate 2431, 25 hanno portato al ritiro della patente , 13 alla rimozione dell’auto, 12 al sequestro amministrativo e due addirittura a una denuncia. Numeri elevati, certo, ma inferiori rispetto alla norma.Lo ha rivelato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che, dati alla mano, ieri ha illustrato gli esiti dei controlli della Polizia locale in alcune zone della città, effettuati nella settimana dal 18 al 24 giugno. «Il messaggio di legalità e osservanza della legalità, che non ci stancheremo mai di mandare, comincia a essere recepito», ha annunciato.Tre, in particolare, le zone cittadine nel mirino delle forze dell’ordine: Arco della Pace, Colonne di San Lorenzo e via Paolo Sarpi. Nella prima area le multe sono diminuite del 30 per cento, in tutto 721 le sanzioni inflitte per sosta vietata. «Un risultato - ha commentato De Corato - che fa ben sperare che, in futuro, l’inciviltà del parcheggio selvaggio che rende invivibili i quartieri possa rientrare entro limiti più fisiologici». Nella zona calda delle Colonne le 156 infrazioni di quindici giorni fa si sono ridotte a 123. «Ma la buona notizia - ha aggiunto il vicesindaco - è che finora non si registrano violazioni all’ordinanza entrata in vigore il 6 giugno a tutela del complesso monumentale».Sotto la lente di ingrandimento della Polizia anche via Paolo Sarpi, «a testimonianza - ha precisato De Corato - di un impegno del Comune mai cessato». Qui nell’ultima settimana sono state rivelate 260 infrazioni al Codice della strada, di cui 134 per sosta irregolare e sono state ritirate 10 carte di circolazione e una patente.Non solo i guidatori maleducati al centro dell’attenzione delle forze dell’ordine. Come promesso da Palazzo Marino, sono cominciati i controlli a sorpresa sulla linea del bus 77, diventata tristemente nota perché soggetta a numerosi casi di vandalismo e scippi. Nel bus, che attraversa anche la zona di Chiaravalle, sono stati trovati già ben 28 persone determinate a spostarsi per la città senza pagare il biglietto che, una volta beccati, hanno dovuto pagare un’ammenda da 25 euro. Non solo portoghesi: «Abbiamo scoperto - ha aggiunto De Corato - anche un cittadino extracomunitario senza documenti, subito fotosegnalato alla Questura».

mercoledì 20 giugno 2007

Breaking news

COLONNE SAN LORENZO, DA STASERA SARANNO SPOSTATE TRANSENNE
Il vicesindaco Riccardo De Corato, d'accordo con il sindaco, "informa che da questa sera si è convenuto, in via sperimentale, di procedere allo spostamento delle transenne più a ridosso delle Colonne, in modo da concedere maggiore spazio alla fruizione della piazza". "Si tratta - sottolinea De Corato - di una sperimentazione. Se riprenderanno i ben noti atti vandalici, ci saranno di conseguenza nuove modifiche. Naturalmente - precisa De Corato - rimane il presidio fisso delle forze dell'ordine e della Polizia Locale, che è stata allertata a prestare particolare attenzione al rispetto della regola di somministrazione delle bevande in bicchieri di carta o plastica dopo le 21, come prescrive l'ordinanza".
(omnimilano.it)
(20 giugno 2007 ore 16:23)

Piccola rassegna stampa: Repubblica dixit

La Repubblica
Colonne, ha vinto la movida
Le transenne saranno ridotte
Toglierle del tutto no, non è aria. Ma restringerle decisamente, liberando un bel pezzo di piazza in più per la movida, questo il Comune vuole farlo. Si va verso una revisione del piano «sperimentale» per le Colonne di San Lorenzo, con una rettifica della transennatura introdotta il 5 giugno da un´ordinanza del sindaco Letizia Moratti. Una rettifica in corsa che potrebbe già essere ufficializzata domani ed entrare in vigore il prossimo fine settimana. Nel frattempo in Comune potrebbe nascere una commissione consultiva paritetica, con giovani frequentatori dei locali e residenti allo stesso tavolo, per stabilire in modo definitivo le regole della movida nella zona.
di Giuseppina Piano
Il cambio di rotta del Comune per ora non è ufficiale. «Stiamo valutando delle modifiche alle transenne, stiamo vedendo se esiste la possibilità di restringere l´area transennata», taglia corto il vicesindaco Riccardo De Corato. Avvertendo anche i suoi che «le Colonne sono sottoposte a forti stress, il giorno in cui qualcuna dovesse iniziare a cedere, qualcuno dovrà chiedere scusa». Sulla decisione della transennatura, però, l´esito della spaccatura anche all´interno della maggioranza della Cdl è ormai scontato: revisione, appunto.
Le transenne resterebbero solo nella parte del sagrato più vicina all´ingresso dalla basilica, e solo nella parte più esterna della piazzetta dove svettano le colonne. Il resto dell´area, invece, tornerebbe a disposizione dei giovani avventori dei locali. In pratica, da una piazza quasi tutta off limits la sera e la notte (dalle 19 alle 7) si passerebbe a due cordoni sanitari a difesa dei soli monumenti.
Pressato dalle polemiche, dalle proteste dei commercianti ma anche dei giovani di San Lorenzo da cui è anche nato uno spontaneissimo "Comitato Colonne libere", il Comune pensa dunque a rettificare la linea dura. Senza ammorbidirla su altri fronti però: resterebbero il divieto di bere in bottigliette o bicchieri di vetro fuori dai locali e l´orario di chiusura fissato alle 2 di notte. E resterebbe la vigilanza di polizia e vigili urbani. È esattamente la richiesta che ieri quattro giovani del neonato "Comitato Colonne libere" avevano portato in Comune, consegnandola a tutti i partiti del Consiglio comunale, di maggioranza come di opposizione, durante un incontro con i capigruppo e con una lettera al presidente dell´assemblea. «Le nostre - riassume Simone Tortini, 23 anni, laureando - sono proposte di buon senso, chiediamo di togliere le transenne dalla piazza lasciando gli altri divieti. Perché crediamo che una piazza pubblica non si possa chiudere».
Hanno trovato orecchie molto sensibili alle loro richieste, i giovani di San Lorenzo. Nell´Unione, che con l´ulivista Pierfrancesco Majorino dice che «le transenne si possono tenere sul sagrato ma la piazza va riaperta». Ma anche nella Cdl, dove la granitica certezza con cui la transennatura di San Lorenzo era stata decisa ha mostrato più di una crepa. «Si può allargare un po´ l´area a disposizione - ammette anche l´assessore all´Arredo urbano, Maurizio Cadeo - . Il problema però resta di ordine pubblico: la polizia deve allontanare chi disturba e i ragazzi devono avere la maturità di autoregolamentarsi». Il capogruppo di Forza Italia, Giulio Gallera, auspica una «soluzione molto meno invasiva». E l´assessore al Turismo Massimiliano Orsatti, della Lega, manda a dire: «Via le transenne. Non è quello il modo per valorizzare un patrimonio inestimabile come le Colonne».
(19 giugno 2007)
Quella piazza chiusa in gabbia è una sconfitta per tutta la città
Anni di incuria portano a soluzioni repressive, intanto si perdono teatri e locali storici
di Maurizio Cucchi
Torno alle Colonne di San Lorenzo di giorno, sotto un bel sole pomeridiano, perché non sono un nottambulo, e vedo in un angolo, depositate, le ormai celebri transenne. La città non è molto movimentata, in questo weekend quasi estivo, e seduti qua e là per terra osservo solo pochi giovani pacifici, che chiacchierano sorridenti.
Penso che quelle tristi barriere dovrebbero sempre restarsene in un angolo inutilizzate, anche se provo subito un po' di sconcerto e noia davanti ai soliti graffiti. Sembrano rappresentare il desiderio di lasciare una traccia di sé, di darsi una conferma di esistere davvero, firmando i muri o dipingendoli maldestramente. Una vecchia storia, in fondo, come quella dei cuoricini con il nome inciso degli innamorati sulle cortecce e su altri muri di tutto il mondo. Resta il fatto che le transenne attive sono comunque il segno di una sconfitta, sono l'extrema ratio di una città che non ha saputo coltivare una cultura diversa e vera dell'ambiente urbano e dello stare insieme, magari in luoghi di bellezza e storia come questi. Luoghi che sono diventati una specie di bizzarro scenario teatrale, dove anche la vita quotidiana diventa varietà e finzione dell'autentico. Come se la società-spettacolo non fosse già abbastanza pervasiva.
D'altra parte, lo vediamo benissimo: il rispetto per le parti comuni è un optional, e anche, ormai, dei più trascurabili. Ma è proprio qui che si gioca il senso civico di una comunità, che troppo spesso prende con indifferenza le proprie strade per discariche. C'entra, io credo, anche un equivoco che in questi anni è stato molto diffuso, sull'idea di libertà, ridotta ormai da molti a una semplice massima idiota: «Libertà è fare quello che mi pare». E' chiaro, le cose più belle e i monumenti della nostra città dobbiamo non solo poterli vedere, ma anche davvero godere, toccare fisicamente, per farli nostri, per averne un'esperienza diretta che ci impedisca di restare vuoti dentro. Ma non è bivaccandoci sopra che impariamo ad amarle meglio…
Troppa incuria, io credo, e troppa miopia hanno condotto fino al punto di pensare a soluzioni meccaniche e repressive. Diversamente non avremmo una città che perde per strada teatri e locali storici, che persino nel suo cuore presenta segni di inquietante desolazione. Basta passare da via Marconi verso piazza Diaz per trovarsi di colpo in una paradossale situazione di abbandono: locali chiusi, saracinesche abbassate. E siamo a un passo da piazza del Duomo. Come non bastasse, poi, i contrasti si acuiscono, visto che ci sono luoghi in cui occorre tenere a freno le baldorie e altri, come il percorso pedonale da via Mercanti a via Dante dove alle dieci di sera se trovi un bar aperto è già un miracolo. Insomma, sembra che tutto sia nelle mani del caso e quando infine non se ne può fare a meno si tirano fuori le transenne. Penso a tutto questo mentre osservo le colonne, la basilica, l'ampio spazio disteso che ci offre. E mi domando perché siamo arrivati al punto di pensare a ingabbiarlo.
(17 giugno 2007)
Degrado alle Colonne di San Lorenzo
Sgarbi chiede l'aiuto degli industriali
Assolombarda: "Pronti a cercare una soluzione"
di Franco Capitano
Assolombarda si offre per salvare le Colonne di San Lorenzo dal degrado. Parola del suo presidente, Diana Bracco, intervenuta ieri alla cerimonia per festeggiare i dieci anni dal recupero dei giardini della Guastalla. Iniziativa finanziata dall'azienda farmaceutica della famiglia Bracco, e che ora promette il proprio impegno per salvare uno degli angoli più suggestivi della città attualmente tra i più abbandonati. «Ne parlerò in Assolombarda, me ne farò promotrice - ha assicurato la Bracco - è uno spazio pubblico di grande valore per la città che va salvato. Faremo un giro nella zona, parleremo con gli abitanti e cominceremo a trovare una soluzione». L'idea è venuta all'assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi, dopo un improvviso blitz sul posto, ieri all'alba. Accolto sul sagrato della chiesa con un misto di applausi e insulti da un gruppo di giovani, l'assessore ha visionato la zona per rendersi conto di persona del disagio che si vive a pochi passi dal Duomo. «Siamo venuti qui per capire - ha detto Sgarbi - quale possa essere la soluzione per queste Colonne.
E di sicuro non è la cancellata». Secondo l'assessore, poi, un altro intervento possibile per questa zona della città può essere l'installazione dei bagni pubblici. «Purché - ha spiegato - si riesca a trovare il modo di mettere delle macchine che non siano brutte». Secondo Sgarbi, un'altra soluzione da trovare è quella che consenta di far sparire dal sagrato di San Lorenzo e dalle zone limitrofe il consueto tappeto di bottiglie di birra vuote. Sul punto interviene il vice sindaco, Riccardo De Corato: «Stiamo studiando come dare un segnale forte di rispetto per i residenti anche alle Colonne di San Lorenzo. Vogliamo estendere anche lì una disciplina per il popolo della notte che già abbiamo deciso per l'isola estiva dei Navigli, con il divieto di bere all'esterno dei locali in bottiglie o bicchieri di vetro e l'utilizzo solo di bicchieri di carta. Gli orari dell'ordinanza, però, non sono ancora definiti».
L'idea per la tutela e il rilancio di una delle piazze più belle di Milano era stata lanciata poche ore prima da Sgarbi: «Affidiamo anche le Colonne di San Lorenzo alla Bracco, che faccia capire che l'ordine pubblico è come l'ordine a casa propria». «Da sempre vogliamo essere un buon cittadino di Milano, vogliamo collaborare con i progetti del Comune per rendere più bella la città», ha risposto il presidente dell'Assolombarda e amministratore delegato della Bracco Spa, illustrando il proprio contributo alla cerimonia del decennale del restauro dei giardini della Guastalla. Nel suo intervento ha anche annunciato che la sua azienda parteciperà «a un progetto di riqualificazione e sistemazione di Lambrate, con un piano di servizi per il territorio, per aiutare l'integrazione tra anziani e giovani e con le altre etnie». La Bracco, ha ricordato il presidente dell'Assolombarda, «è proprietaria di un'area di oltre 50mila metri quadrati, dalle parti di via Ventura», dove si realizzerà il prossimo intervento di recupero.
(27 maggio 2007)

Uomo Ragno, pensaci tu

L'assessore Cadeo: panchine distrutte nei giardini e pali abbattuti
Vandalismi e degrado, danni per due milioni
Il Comune lancia una campagna di sensibilizzazione nelle scuole.
De Pasquale: istituire i vigili del decoro per far rispettare i regolamenti
Il vandalismo costa. Ci vogliono oltre due milioni di euro all'anno per cambiare panchine, sistemare recinzioni, sostituire fioriere. E altri 600 mila vanno all'Amsa che ha costituito, su richiesta del Comune, una squadra specializzata che interviene su segnalazioni urgenti dei cittadini. «La situazione negli ultimi anni è andata sempre peggiorando — ammette l'assessore all'Arredo Urbano, Maurizio Cadeo — e francamente ci sono pochi segnali positivi». E, se è vero che l'altra sera si è svolto un grande evento in piazza Duomo senza incidenti o atti di vandalismo segnalati dalle autorità, «è comunque sempre più evidente la tendenza alla maleducazione, che sfocia nel non rispetto del bene pubblico». L'elenco degli oggetti presi di mira dalle bande di vandali fornito dal Nuir (il nucleo di pronto intervento del Comune) vede sempre al primo posto le panchine: «Ci sono stati 6 mila interventi, che non sempre hanno reso necessaria la sostituzione, ma che sempre sono seguiti a un danneggiamento».Si prosegue con oltre 3 mila pali (in questo caso, alcuni distrutti anche a seguito di incidenti stradali) e oltre mille cartelli segnaletici. Non sono di conforto i dati che l'amministratore delegato dell'Amsa, Carlo Petra, ha appena girato all'assessore Cadeo. Da ottobre dello scorso anno a maggio, in otto mesi dunque, le squadre della società dei rifiuti organizzate per questo lavoro hanno effettuato 890 interventi, per 5.822 elementi rovinati o completamente distrutti. In cima ci sono i panettoni rimossi (perché distrutti o comunque non più utilizzati come dissuasori del parcheggio selvaggio): 5.176. Ma anche 101 archetti, 44 bici vecchie e abbandonate, 115 cartelli stradali, 45 blocchi di cemento, 23 cartelloni pubblicitari divelti dal suolo, 2 corrimano, 192 fioriere, 20 paletti antintrusione, 30 cavalletti, 36 pali di ferro, 3 transenne e 7 parigine, 14 cordoli stradali. Di tutto, di più, insomma.Secondo Cadeo, «il problema è di educazione. E riguarda anche chi non usa i cestini per gettare il chewing gum masticato o il mozzicone della sigaretta. Nel senso che, senza voler essere bacchettoni, si comincia sporcando per terra con la cartaccia e si finisce scrivendo sui muri o spaccando la fioriera. Se invece si insegnasse ai bambini, dando l'esempio, ad avere attenzione per la strada e la città, forse avremmo qualche vandalo in meno». In attesa che cambino i costumi o che si avvii, «magari partendo dalle scuole», una campagna di sensibilizzazione su questo tema, l'assessore Cadeo ha chiesto al sindaco Moratti di unificare le squadre che lavorano sul pronto intervento: «Mettendo insieme gli uomini e i mezzi a disposizione dell'Amsa e del Nuir, potremo rendere più efficaci e tempestive le uscite».Secondo Fabrizio De Pasquale (Fi) presidente della commissione Arredo Urbano, «dobbiamo istituire i vigili del decoro, per rendere effettiva l'applicazione dei regolamenti, la lotta al vandalismo e ai graffiti. Perché, se è vero che è necessaria un'opera di sensibilizzazione, serve anche una manovra repressiva che scoraggi chi si diverte distruggendo il bene pubblico ». La proposta di De Pasquale rientra fra i «Dieci progetti per una Milano più bella», presentati qualche sera fa a Palazzo Marino durante un convegno concluso dal sindaco Letizia Moratti. Si va così dal Piano dell'illuminazione (con la proposta di spesa di 20 milioni di euro nel 2007, per illuminare meglio tutti i quartieri consumando meno energia e valorizzando di più i monumenti), all'uso dell'acqua di falda per pulire strade e marciapiedi; dal Piano regolatore della Pubblicità al Museo del design; da un Piano per le fontane al progetto dei Raggi verdi per aumentare il verde cittadino.

Elisabetta Soglio

19 giugno 2007

domenica 17 giugno 2007

Le transenne e le Colonne

Corriere della Sera: Colonne di San Lorenzo: tra presidi e polemiche tornano a colpire i writer - 16/06/2007
I primi ad arrivare alle Colonne, prima ancora di dei giovani della movida, in mezzo a nove auto della polizia, sono i radicali dell'Associazione Enzo Tortora. Piazzano il banchetto davanti alle transenne, una gabbia che non vorrebbero vedere: "l'approccio repressivo adottato in risposta ai problemi, reali, che da tempo interessano piazza San Lorenzo si dimostrerà inevitabilmente inefficace e velleitario" sostiene il segretario Valerio Federico. Radicale nel chiedere l'attenzione delle forze dell'ordine contro i vandalismi e fermo su un paio di idee. La prima: "l'ordinanza sposterà il problema senza risolverlo". La seconda: "non cancelliamo dalla città luoghi e momenti di incontro e convivialità. Piuttosto, limitiamoci a pretendere il rispetto della legalità senza cancelli, barriere e transenne".Un altro fine settimana in corso di Porta Ticinese. Il secondo con il divieto di vendere birre in bottiglia e con le transenne dalle 19 alle 2 attorno alle Colonne e al sagrato della Basilica (resteranno fino al 31 luglio). E, come il primo, scandito da polemiche. L'annunciato striscione "Colonne libere" con relativo assalto alla zona rossa non si vede fino a tarda sera (Simone, uno dei promotori, ha parlato di "minaccia di denunce" da parte delle forze dell'ordine). Sulle proteste interviene l'assessore ai lavori pubblici, Bruno Simini: "l'amministrazione comprende il disagio di chi non vuole le transenne. D'altronde sono una misura preventiva e non definitiva, che ci ha permesso di rinviare il progetto di recintare la Basilica con una cancellata definitiva". Una stoccata riservata al vicesindaco Riccardo De Corato: "Capisco le ragioni nel volere la cancellata, ma non credo che questa possa essere la soluzione ai problemi"."Bisogna prima intendersi sui problemi", sostiene il Comitato di quartiere "La Cittadella". Per loro, il primo si vedeva scritto anche ieri a pennarello su una colonna. "Marika ti amo", "Erika e Vale", "tvb"...Per dire: "non crediamo che le transenne siano la soluzione definitiva. Ma siamo convinti che la loro efficacia come soluzione temporanea per arginare il degrado". Anche ieri, per ripulire il marmo, è dovuta intervenire la Sovrintendenza.(A. St.)

venerdì 15 giugno 2007

La voce della Cittadella sulla manifestazione "Liberiamo le colonne"

Il Comitato La Cittadella considera premature puntuali valutazioni sui provvedimenti contro il degrado, soprattutto a così pochi giorni dalla loro adozione da parte dell’amministrazione comunale; si riserva pertanto di esprimere le proprie più ponderate osservazioni solo dopo l’effettiva sperimentazione e quindi allo scadere dell’ordinanza sindacale stessa.

La quasi totalità degli aderenti, pur se con qualche distinguo e perplessità, giudica molto positivo che l’amministrazione comunale abbia finalmente affrontato con determinazione il problema della vivibilità e del rispetto delle regole.
Nel particolare il Comitato la Cittadella è infatti consapevole che le transenne non possono essere una soluzione definitiva ai problemi del Ticinese, anche se è convinto della loro efficacia come soluzione temporanea per arginare il degrado.

Il nostro obiettivo è il rispetto definitivo delle regole su orari, rumori e decoro urbano in generale, ossia un tema su cui non ha senso dividersi tra guelfi e ghibellini e che non deve diventare merce di scambio politico.
Nelle maggiori capitali europee, Roma compresa, l'esistenza di un'animata vita notturna è un fatto culturale acquisito, come acquisito è il senso comune di rispetto dei reciproci diritti.

Il comitato La Cittadella si rende peraltro perfettamente conto delle giuste esigenze all’aggregazione e al divertimento dei nostri giovani e che abbiano diritto ad un presente migliore ed a prepararsi un futuro migliore, e che per questo occorra convincere tutti che il rispetto reciproco vale più di ogni cosa, al Ticinese come altrove, innanzitutto qui ed ora.
Chi invece, al primo tentativo serio di ripristinare la convivenza civile, indossa subito la corazza del paladino degli "spazi" e della "movida", ha già rinnegato sè stesso, e diventa colpevole verso tutti, in particolare verso i giovani stessi.

Il vivere insieme possiede leggi più forti di qualsiasi cosa pretenda di levarsi al di sopra di esse, perciò non osservarle è non solo ingiusto, ma anche poco saggio.
Rinunciare a trasmettere ai giovani il senso del rispetto reciproco, illudendoli di vivere in un paese dei balocchi dove tutto sembra permesso, preparando così loro un futuro da sfruttati senza difese,significa tradire gravemente la loro profonda, giusta, grande aspettativa di una vita piena di senso e degna di essere vissuta.
Chi tentenna ed è incerto su questo punto, anche al Ticinese, non si rende conto di quale sia la posta in gioco, anche se in superficie sembra che si discuta solo di una birra in piazza".

Devesi peraltro premettere che San Lorenzo non è una piazza qualsiasi, ma che qualunque destinazione le si voglia dare , è parte di un importante sito archeologico che dovrà essere sempre nostra primaria esigenza, come cittadini e come milanesi, salvaguardare.

Confidiamo nella attenzione e nella sensibilità, tanto dei diretti interessati, che della pubblica amministrazione di trovare soluzioni che contemperando le diverse attese siano complessivamente idonee a preservare la qualità della vita , il decoro del quartiere storico monumentale, il piacere ed il divertimento della sua frequentazione.

Suggeriamo pertanto a tutte le parti interessate di valutare senza emotività ed inopportune urgenze e di confrontarsi invece con spirito costruttivo, per monitorare assieme gli effetti delle nuove regole sperimentalmente adottate.

mercoledì 13 giugno 2007

Tratto da City Milano di oggi

Multe sulla movida
Mille in 7 giorni
Notti care. Tempi duri per i frequentatori della movida milanese. Queste sere d'estate cominciate con le transenne a San Lorenzo stanno portando i loro strascichi: puntuali arrivano le multe.
Le sanzioni "In una settimana, dal 4 al 10 giugno, la Polizia Locale ha inflitto più di un migliaio di sanzioni, dovute all'inosservanza del codice della strada, nell'ambito dei servizi mirati attivati nell'area delle Colonne di San Lorenzo e Arco della Pace". A comunicarlo con il linguaggio asettico delle note ufficiali è il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, che precisa: "Per sosta vietata si contano 1.038 violazioni nell'area limitrofa all'Arco della Pace e 176 intorno alle Colonne di San Lorenzo".Gli agenti Sono 16 le zone della città dove il Comune ha dislocato 109 agenti della Polizia Locale, che svolgono servizio con postazioni fisse per garantire, secondo gli intenti di Palazzo Marino, sicurezza e vivibilità dei quartieri, tutela del decoro cittadino e rispetto della quiete pubblica. San Lorenzo.
Le zone controllate durante la settimana dagli agenti della Polizia Locale nell'area delle Colonne di San Lorenzo sono comprese tra piazza Vetra e Quasimodo, le vie Arena, De Amicis, Molino delle Armi, corso di Porta Ticinese, Cardinal Caprara, Gregorio XIV, Gallarati Scotti, San Vito, Urbano III e Pio IV. La sorveglianza è tutti i giorni dalle 20.30 alle 2.30.
Arco della Pace. Controllo notturno intensificato anche tra piazza Sempione e le vie Peschiera, Cirillo, Cagnola, Bertani, Pagano, Guerrazzi, Gherardini, Piermarini e Sangiorgio Abbondio.

Tratto da La Repubblica dell'11 e 12 giugno 2007 (post lungo)

Qui il link.

Colonne, firme contro le transenne
Transenne e divieti per la movida milanese
Due petizioni per chiedere al Comune, da due sponde diverse, interventi per rendere vivibili le notti alle colonne di San Lorenzo e in tutto il Ticinese. Da una parte, i residenti riuniti nel comitato "La Cittadella" che minacciano di non pagare l´Ici «se l´amministrazione non garantirà il decoro del quartiere». Dall´altra, i ragazzi che ogni sera d´estate popolano la zona e che sabato si sono riuniti al bar Rattazzo, in via Vetere, per preparare una petizione con cui chiedere al Comune modifiche all´ordinanza.
di Sandro De Riccardis
Ieri e domenica, mentre l´Amsa ha cominciato a ripulire i muri di fronte alle colonne da scritte e graffiti, le transenne non sono state collocate intorno alla piazza e non c´è stata la presenza massiccia di vigili e polizia. In attesa dei prossimi giorni, quando l´affluenza di giovani tornerà alta, il quartiere resta diviso su come difendere la piazza da degrado e vandalismi. «L´ordinanza è insufficiente sia in termini di spazio su cui interviene, sia per la questione del rumore - dicono i membri del comitato di residenti "La Cittadella" - La sua efficacia si ferma in via Vetere, quando invece andrebbe estesa ben oltre, alla basilica di Sant´Eustorgio e al Museo diocesano. In più, fino a piazza XXIV Maggio ci sono molti locali che hanno la musica a livelli intollerabili».
Quella di non pagare l´Ici, spiegano i residenti, «è l´extrema ratio, un´ipotesi allo studio da applicare eventualmente dopo l´estate se la sperimentazione non darà risultati soddisfacenti». Sul fronte opposto, i ragazzi che frequentano il quartiere e che sabato si sono riuniti al bar Rattazzo per mettere nero su bianco il testo della petizione, chiedono «una sorveglianza discreta nella piazza, transenne solo sul sagrato della chiesa, libertà di movimento» nelle altre zone. «Erano più di duecento - dice Pietro Rattazzo, storico gestore dell´omonimo bar ora in via Vetere, che contesta le decisioni del Comune - Dobbiamo chiudere tutto? Qui vengono anche i nipoti del sindaco, mica solo barboni e criminali. Hanno messo i sigilli al parco di piazza Vetra, ora ci riprovano con le Colonne. Allora chiudano ogni angolo di strada.
Il Comune ha promesso i gabinetti e bidoni per la spazzatura. Invece fuori dal locale ci sono solo i miei». Il locale di Pietro Rattazzo è nell´ultima via in cui è in vigore l´ordinanza che vieta il vetro. «Siamo in bilico. Se qualcuno compra la birra in bottiglia un metro più in là e la porta davanti al mio locale, l´Annonaria mi dice di togliere le bottiglie. Ma se non sono mie, le tolgano loro».
Intanto il Comune ha diffuso i risultati di una settimana di "tolleranza zero". «Dal 4 al 10 giugno la polizia locale ha inflitto più di un migliaio di sanzioni per inosservanza del codice della strada, tra le Colonne e l´Arco della Pace» comunica il vicesindaco Riccardo De Corato. «Mille e 38 intorno all´Arco della Pace, 176 al Ticinese». E una raccolta di firme viene annunciata anche da Pierfrancesco Majorino, segretario cittadino dei Ds, per chiedere di «togliere le transenne dalla piazza» e favorire un «comitato con esponenti di maggioranza e opposizione, residenti, commercianti e anche giovani che frequentano il quartiere». Lo scopo: trovare soluzioni migliori alla «militarizzazione» della piazza. «Una pattuglia di polizia, come in Sempione - propone Majorino - sarebbe più che sufficiente». (12 giugno 2007)
Quei ragazzi che vogliono le piazze senza sbarre
di Carlo Annovazzi
La partecipazione delusa alle ultime notti, le lettere che ogni giorno ci stanno arrivando, l´esuberanza contagiosa che accompagna i giovani ci fanno capire come le transenne non abbiano risolto i problemi alle Colonne di San Lorenzo ma abbiano semplicemente spostato il tema della discussione. È nato una sorta di comitato spontaneo che in una delle prossime sere ripeterà il blitz festoso già andato in scena sabato, uno striscione e un´invasione pacifica della zona rossa per chiederne la liberazione. Sono ragazzi, studenti che chiedono di ritrovare uno spazio per socializzare, innamorarsi, parlare lingue diverse, confrontare esperienze, in una sola parola crescere. La formazione avviene soprattutto dal confronto e di sera, quando corpi e menti sono portati a lasciarsi andare, le emozioni si moltiplicano.Le Colonne di San Lorenzo sono uno spazio perfetto per essere vissuto da quella vita tipica della gioventù. La zona ha ritrovato un´anima dopo un periodo buio, fatto di spaccio pesante, di sogni infranti, di esistenze bruciate. Tanto è ancora da fare e chi lì ci vive lo sa bene. Ma, certo, non è isolando quella splendida piazza che si compie un passo avanti. Da una parte c´è la bellezza di adolescenti e ventenni, che vuole esplodere in tutta la sua forza senza freni. Dall´altra ci sono i residenti, che si sentono accerchiati da rumore e brutte facce e chiedono la sordina. È un problema che riguarda diverse zone della città, dal Naviglio a piazza XXV Aprile-corso Como, dall´Arco della Pace a viale Monte Nero. Non c´è una formula magica per tenere unite tutte le esigenze e per questo il compito di chi amministra non è facile, il confine tra la repressione e il lassismo è labilissimo. Una cosa, però, è chiarissima: le cancellate non aiutano. Ci fanno tornare indietro, separano ciò che l´evoluzione unisce, in un mondo costantemente connesso e in cui tutti possono essere vicini pur a migliaia di chilometri di distanza isolare è anacronistico. Va bene controllare, ma sbarrare, quello no.
Adesso che il clima si è fatto più buono e che Milano diventa godibile anche all´aperto, lo scontro tra chi è fuori e chi resta in casa tocca i punti più alti. Nelle città spagnole, chiassose per natura e dilatate negli orari in modo più netto, non ci sono transenne. Ci sono i controlli, forti nel loro essere discreti. Una presenza assenza, gli agenti sono lì anche se non li vedi, sai che arrivano quando il livello supera il consentito. Ti lasciano vivere gli spazi perché quelli sono spazi della città. Se sbagli, ti puniscono. Ma solo se sbagli. Così, invece, c´è una punizione aprioristica ed è questo che non va perché appartiene al passato.Gli abitanti delle Colonne, così come quelli delle altre zone, meritano il massimo rispetto. Ma il rumore impazzito e la sporcizia sono un problema di maleducazione e lo sforzo degli amministratori deve essere mirato a limitarla il più possibile. Ben vengano i controlli, non è certo la presenza maggiore di vigili e poliziotti a rendere meno belle le notti, occhi attenti di uomini scaldano più di fredde telecamere. Fissare una deadline per la musica, dal vivo o dagli stereo non fa differenza, impedire la vendita delle bottiglie così che il vetro non rimbombi una volta gettato a terra e non copra l´asfalto fino al mattino seguente. Avanti a tutta, se questo serve a contenere il brutto della gioventù. Ma non cancellateci il bello, quello che in una piazza ricca di storia può uscire nelle notti d´estate.
(11 giugno 2007)