venerdì 29 giugno 2007

In Centrale gli stessi divieti delle Colonne

Tratto da Il Giornale.
Beccare un tassista abusivo in Centrale è, oggi, come cercare l’ago in un pagliaio. Volatilizzati come i cinesi che, all’ingresso della stazione, abitualmente vendono occhiali da sole griffati taroccati. Impossibile anche ritrovare gli spacciatori che smerciano nei pressi del baracchino di piazza IV Novembre. Tutti, nessuno escluso, oggi, sono forse rimasti a letto qualche ora in più del solito: già, nei loro panni è difficile dargli torto poiché stamani c’è il sopralluogo della commissione Sicurezza di Palazzo Marino. Che si traduce in dieci consiglieri comunali capitanati da Matteo Salvini, altrettanti poliziotti di scorta e un repulisti della Stazione e dintorni avvenuto qualche ora prima.Repulisti di rito a parte, dall’archivio del Gallia emergono «email e lettere di protesta dei nostri clienti»: «Elenchino dell’insicurezza in zona, dei disagi subiti da chi crea problemi di ordine pubblico» nota il direttore dell’albergo, Gianrico Esposito. E al numero uno dello storico albergo si associano pure i commercianti della zona: «Siamo esasperati dal vivere quotidiano nell’emergenza. Siamo prigionieri di chi, un giorno dopo l’altro, si dedica al borseggio e ai furti. La polizia? Interviene ma sessanta minuti dopo è tutto tornato come prima. Che manca? Un presidio fisso» osserva Paolo Uguccioni, mentre alcuni poliziotti fanno un controllo - pochi minuti dopo mezzogiorno - su un gruppo di sbandati. Il consigliere comunale Carmine Abagnale (Fi) lancia una proposta: «È una lotta quotidiana persa, inutile se non mettono attorno a un tavolo polizia, comune, commercianti e residenti. Tavolo zona per zona, area per area. E, poi, puniamo il bivacco che in Centrale è un problemino non da poco». I consiglieri d’opposizione insorgono: nessuna soluzione bipartisan ma la denuncia che «le telecamere intelligenti non hanno impedito alla Centrale di divenire una discarica a cielo aperto». La soluzione, oplà, l’offre il presidente della commissione Salvini (Lega): «Bisogna replicare in Centrale i divieti già introdotti alle Colonne di San Lorenzo, con tanto di divieto di vendita degli alcolici in bottiglia. E, naturalmente, scoraggiare i bivacchi». Quelli del centrosinistra non si esprimono, unico parere positivo alla proposta di «un commissario straordinario per la zona Centrale, soluzione per coordinare le iniziative e far vivere la piazza».

A Piacenza intanto

Articolo de La libertà di Piacenza
La Silb-Fipe e la proprietà del Caprice avevano chiesto la sospensione del provvedimento comunale
Locali notturni, il Tar "fa silenzio"
Respinto il ricorso sul regolamento che partirà a luglio
Il silenzio notturno, il sonno di molti valgono più di qualche ora supplementare dedicata alla musica dal vivo. E per ora non si è in presenza di un danno economico irreparabile per i gestori dei locali. E' il senso dell'ordinanza del Tar di Parma che il 19 giugno ha respinto la richiesta di sospendere il regolamento adottato dal Comune di Piacenza in materia di pubblici esercizi. Alcuni articoli del provvedimento sono stati impugnati dall'associazione italiana delle imprese di spettacolo e danzanti (Silb-Fipe) della provincia di Piacenza, presieduta da Mario Mistraletti e dalla Party srl, titolare di Caprice e Dogana Serafini,presieduta Roberto Carbonetti. La vicenda è nota e parte, si può dire dall'ottobre 2006 quando ci fu un'ordinanza di chiusura del Caprice dopo che erano stati rilevati problemi di ordine pubblico fuori dal locale.Il Caprice impugnò il provvedimento e vinse al Tar contro una misura così mirata. Il Consiglio comunale, in seguito, nel febbraio di quest'anno - su proposta del sindaco - ha deciso di approvare un regolamento generale per la disciplina delle discoteche e locali notturni. Un modo per disciplinare l'attività di pub e di chi fa musica dal vivo (sette i locali più direttamente interessati), con una fascia di chiusura alle 3 di notte il venerdì, sabato, domenica e da lunedì a giovedì alle 2, con la possibile deroga di un'ora.E sul provvedimento è scaturito un nuovo ricorso incentrato su alcuni articoli: dalla valutazione dell'impatto acustico resa obbligatoria (art. 23) all'obbligo di chiusura alle 3 di notte il venerdì, nei festivi e nei prefestivi (art. 24), all'incentivazione alla delocalizzazione delle discoteche (art. 25). In gioco anche le disposizioni contro il degrado urbano, l'obbligo di ripulire fuori dal locale, di impedire comportamenti chiassosi, evitare l'affollamento e la ressa di avventori, contenere le emissioni sonore (art. 28) e infine la sanzione della revoca dell'autorizzazione, a fronte di tre sospensioni in due anni di attività.A rappresentare i locali, un legale come Attilio Pecora consulente nazionale della Silb-Fipe, autore di pubblicazioni in materia, mentre il Comune è stato difeso dall'Avvocatura (avvocati Elena Vezzulli e Daniela Crippa), che hanno sostenuto la legittimità del regolamento approvato dal Consiglio evidenziando la salvaguardia degli interessi pubblici, della quiete pubblica, del contenimento dell'inquinamento acustico, del degrado ambientale e della salute, con effetti indiretti sulle problematiche della sicurezza della circolazione nelle notti prefestive e festive. E i giudici hanno accolto favorevolmente anche l'esigenza comunale di uniformare il regime degli orari per locali che generano impatto acustico.Il ricorso ora seguirà il suo iter naturale sfociando nel giudizio di merito del Tar, che non sarà a tempi brevi. «Noi abbiamo chiesto la sospensiva in via cautelare su articoli che ci parevano poco chiari - commenta Carbonetti - su altri non avevamo niente da dire, ora attendiamo il giudizio di merito del Tar che non ha accolto la nostra istanza perché non c'è danno immediato». Ma per Carbonetti si tratta, nell'insieme, di un provvedimento lesivo: «Va bene chiudere anche all'una, ma non se i bar stanno aperti fino alle 4. Va regolamentata tutta la fascia notturna».
pat.sof.

mercoledì 27 giugno 2007

Il Comune comunica che

Un link sugli effetti dell'ordinanza De Corato.

Tra l'altro si legge.

Violazioni in calo del 30 per cento all'Arco della Pace, ordinanza rispettata alle Colonne di San Lorenzo, in un mese 12 carrelli sequestrati in via Paolo Sarpi e le prime 28 multe sulla linea 77 per Chiaravalle.
Sono i dati della settimana dal 18 al 24 giugno, annunciati dal vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, relativi ai controlli della Polizia Locale nell’ambito dei servizi mirati attivati in alcune zone della città.
"La Polizia Locale continua incessantemente e costantemente a far rispettare regole e regolamenti in ogni angolo della città. E il messaggio di osservanza della legalità, che non ci stancheremo di mandare, comincia a essere recepito" ha dichiarato il vice Sindaco De Corato.
"All’Arco della Pace – spiega il vice Sindaco -, nell’ultima settimana, gli agenti della Polizia Locale hanno inflitto 721 sanzioni per sosta vietata. Circa il 30 per cento in meno, da quando è stato attivato il servizio. Un risultato che fa ben sperare che, in futuro, l’inciviltà del parcheggio selvaggio, che rende invivibili i quartieri, possa rientrare entro limiti più fisiologici degli attuali".
"In calo progressivo – continua il vice Sindaco – anche le infrazioni al Codice della Strada alle Colonne di San Lorenzo: 123 contro le 156 della settimana precedente. Ma la buona notizia – sottolinea De Corato - è che non si registrano finora violazioni all’ordinanza entrata in vigore il 6 giugno a tutela del complesso monumentale".
"Per quanto riguarda Chiaravalle – fa notare De Corato –, sono cominciati, come annunciato, i controlli a sorpresa sulla linea 77 del bus soggetta a casi di vandalismo e scippi. Il primo bilancio è di 28 viaggiatori trovati senza biglietto, con relativa sanzione di 25 euro, e di un cittadino extracomunitario sprovvisto di documenti e dunque fotosegnalato alla Questura".
"A testimonianza di un impegno mai cessato – aggiunge De Corato – proseguono i controlli anche in via Paolo Sarpi. Nell’ultima settimana sono state rilevate 260 infrazioni al Codice della Strada, di cui 134 per sosta irregolare, e sono state ritirate 10 carte di circolazione e una patente. Nel complesso, i dati dell’ultimo mese parlano di 2.431 infrazioni al Codice della Strada, 25 ritiri di documenti, 13 rimozioni d’auto, 12 sequestri amministrativi di carrelli e 2 denunce".
"E’ bene ricordare – conclude il vice Sindaco – che i servizi mirati nell’area di Paolo Sarpi, come all’Arco della Pace o a San Lorenzo, vengono effettuati con postazione fissa e garantiti tutti i giorni, per dare maggiore sicurezza e tutela ai residenti. Uno sforzo significativo, sostenuto complessivamente da 109 agenti e 5 ufficiali, che coprono 15 aree della città".
E, la stessa notizia, in un articolo de Il Giornale di oggi.

Sbagliando si impara. E così sembra che i milanesi, stanchi di pagare multe salate, siano diventati più disciplinati. Che le strade di Milano non somiglino a quelle di Napoli non è una novità. Ma se è vero che in motorino non si sale in tre e che il casco non è un optional, resta il fatto che tra soste vietate e guida col cellulare in mano, la Madunina dall’alto del Duomo, di infrazioni ne vede parecchie. Nell’ultimo mese ne sono state riscontrate 2431, 25 hanno portato al ritiro della patente , 13 alla rimozione dell’auto, 12 al sequestro amministrativo e due addirittura a una denuncia. Numeri elevati, certo, ma inferiori rispetto alla norma.Lo ha rivelato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che, dati alla mano, ieri ha illustrato gli esiti dei controlli della Polizia locale in alcune zone della città, effettuati nella settimana dal 18 al 24 giugno. «Il messaggio di legalità e osservanza della legalità, che non ci stancheremo mai di mandare, comincia a essere recepito», ha annunciato.Tre, in particolare, le zone cittadine nel mirino delle forze dell’ordine: Arco della Pace, Colonne di San Lorenzo e via Paolo Sarpi. Nella prima area le multe sono diminuite del 30 per cento, in tutto 721 le sanzioni inflitte per sosta vietata. «Un risultato - ha commentato De Corato - che fa ben sperare che, in futuro, l’inciviltà del parcheggio selvaggio che rende invivibili i quartieri possa rientrare entro limiti più fisiologici». Nella zona calda delle Colonne le 156 infrazioni di quindici giorni fa si sono ridotte a 123. «Ma la buona notizia - ha aggiunto il vicesindaco - è che finora non si registrano violazioni all’ordinanza entrata in vigore il 6 giugno a tutela del complesso monumentale».Sotto la lente di ingrandimento della Polizia anche via Paolo Sarpi, «a testimonianza - ha precisato De Corato - di un impegno del Comune mai cessato». Qui nell’ultima settimana sono state rivelate 260 infrazioni al Codice della strada, di cui 134 per sosta irregolare e sono state ritirate 10 carte di circolazione e una patente.Non solo i guidatori maleducati al centro dell’attenzione delle forze dell’ordine. Come promesso da Palazzo Marino, sono cominciati i controlli a sorpresa sulla linea del bus 77, diventata tristemente nota perché soggetta a numerosi casi di vandalismo e scippi. Nel bus, che attraversa anche la zona di Chiaravalle, sono stati trovati già ben 28 persone determinate a spostarsi per la città senza pagare il biglietto che, una volta beccati, hanno dovuto pagare un’ammenda da 25 euro. Non solo portoghesi: «Abbiamo scoperto - ha aggiunto De Corato - anche un cittadino extracomunitario senza documenti, subito fotosegnalato alla Questura».

mercoledì 20 giugno 2007

Breaking news

COLONNE SAN LORENZO, DA STASERA SARANNO SPOSTATE TRANSENNE
Il vicesindaco Riccardo De Corato, d'accordo con il sindaco, "informa che da questa sera si è convenuto, in via sperimentale, di procedere allo spostamento delle transenne più a ridosso delle Colonne, in modo da concedere maggiore spazio alla fruizione della piazza". "Si tratta - sottolinea De Corato - di una sperimentazione. Se riprenderanno i ben noti atti vandalici, ci saranno di conseguenza nuove modifiche. Naturalmente - precisa De Corato - rimane il presidio fisso delle forze dell'ordine e della Polizia Locale, che è stata allertata a prestare particolare attenzione al rispetto della regola di somministrazione delle bevande in bicchieri di carta o plastica dopo le 21, come prescrive l'ordinanza".
(omnimilano.it)
(20 giugno 2007 ore 16:23)

Piccola rassegna stampa: Repubblica dixit

La Repubblica
Colonne, ha vinto la movida
Le transenne saranno ridotte
Toglierle del tutto no, non è aria. Ma restringerle decisamente, liberando un bel pezzo di piazza in più per la movida, questo il Comune vuole farlo. Si va verso una revisione del piano «sperimentale» per le Colonne di San Lorenzo, con una rettifica della transennatura introdotta il 5 giugno da un´ordinanza del sindaco Letizia Moratti. Una rettifica in corsa che potrebbe già essere ufficializzata domani ed entrare in vigore il prossimo fine settimana. Nel frattempo in Comune potrebbe nascere una commissione consultiva paritetica, con giovani frequentatori dei locali e residenti allo stesso tavolo, per stabilire in modo definitivo le regole della movida nella zona.
di Giuseppina Piano
Il cambio di rotta del Comune per ora non è ufficiale. «Stiamo valutando delle modifiche alle transenne, stiamo vedendo se esiste la possibilità di restringere l´area transennata», taglia corto il vicesindaco Riccardo De Corato. Avvertendo anche i suoi che «le Colonne sono sottoposte a forti stress, il giorno in cui qualcuna dovesse iniziare a cedere, qualcuno dovrà chiedere scusa». Sulla decisione della transennatura, però, l´esito della spaccatura anche all´interno della maggioranza della Cdl è ormai scontato: revisione, appunto.
Le transenne resterebbero solo nella parte del sagrato più vicina all´ingresso dalla basilica, e solo nella parte più esterna della piazzetta dove svettano le colonne. Il resto dell´area, invece, tornerebbe a disposizione dei giovani avventori dei locali. In pratica, da una piazza quasi tutta off limits la sera e la notte (dalle 19 alle 7) si passerebbe a due cordoni sanitari a difesa dei soli monumenti.
Pressato dalle polemiche, dalle proteste dei commercianti ma anche dei giovani di San Lorenzo da cui è anche nato uno spontaneissimo "Comitato Colonne libere", il Comune pensa dunque a rettificare la linea dura. Senza ammorbidirla su altri fronti però: resterebbero il divieto di bere in bottigliette o bicchieri di vetro fuori dai locali e l´orario di chiusura fissato alle 2 di notte. E resterebbe la vigilanza di polizia e vigili urbani. È esattamente la richiesta che ieri quattro giovani del neonato "Comitato Colonne libere" avevano portato in Comune, consegnandola a tutti i partiti del Consiglio comunale, di maggioranza come di opposizione, durante un incontro con i capigruppo e con una lettera al presidente dell´assemblea. «Le nostre - riassume Simone Tortini, 23 anni, laureando - sono proposte di buon senso, chiediamo di togliere le transenne dalla piazza lasciando gli altri divieti. Perché crediamo che una piazza pubblica non si possa chiudere».
Hanno trovato orecchie molto sensibili alle loro richieste, i giovani di San Lorenzo. Nell´Unione, che con l´ulivista Pierfrancesco Majorino dice che «le transenne si possono tenere sul sagrato ma la piazza va riaperta». Ma anche nella Cdl, dove la granitica certezza con cui la transennatura di San Lorenzo era stata decisa ha mostrato più di una crepa. «Si può allargare un po´ l´area a disposizione - ammette anche l´assessore all´Arredo urbano, Maurizio Cadeo - . Il problema però resta di ordine pubblico: la polizia deve allontanare chi disturba e i ragazzi devono avere la maturità di autoregolamentarsi». Il capogruppo di Forza Italia, Giulio Gallera, auspica una «soluzione molto meno invasiva». E l´assessore al Turismo Massimiliano Orsatti, della Lega, manda a dire: «Via le transenne. Non è quello il modo per valorizzare un patrimonio inestimabile come le Colonne».
(19 giugno 2007)
Quella piazza chiusa in gabbia è una sconfitta per tutta la città
Anni di incuria portano a soluzioni repressive, intanto si perdono teatri e locali storici
di Maurizio Cucchi
Torno alle Colonne di San Lorenzo di giorno, sotto un bel sole pomeridiano, perché non sono un nottambulo, e vedo in un angolo, depositate, le ormai celebri transenne. La città non è molto movimentata, in questo weekend quasi estivo, e seduti qua e là per terra osservo solo pochi giovani pacifici, che chiacchierano sorridenti.
Penso che quelle tristi barriere dovrebbero sempre restarsene in un angolo inutilizzate, anche se provo subito un po' di sconcerto e noia davanti ai soliti graffiti. Sembrano rappresentare il desiderio di lasciare una traccia di sé, di darsi una conferma di esistere davvero, firmando i muri o dipingendoli maldestramente. Una vecchia storia, in fondo, come quella dei cuoricini con il nome inciso degli innamorati sulle cortecce e su altri muri di tutto il mondo. Resta il fatto che le transenne attive sono comunque il segno di una sconfitta, sono l'extrema ratio di una città che non ha saputo coltivare una cultura diversa e vera dell'ambiente urbano e dello stare insieme, magari in luoghi di bellezza e storia come questi. Luoghi che sono diventati una specie di bizzarro scenario teatrale, dove anche la vita quotidiana diventa varietà e finzione dell'autentico. Come se la società-spettacolo non fosse già abbastanza pervasiva.
D'altra parte, lo vediamo benissimo: il rispetto per le parti comuni è un optional, e anche, ormai, dei più trascurabili. Ma è proprio qui che si gioca il senso civico di una comunità, che troppo spesso prende con indifferenza le proprie strade per discariche. C'entra, io credo, anche un equivoco che in questi anni è stato molto diffuso, sull'idea di libertà, ridotta ormai da molti a una semplice massima idiota: «Libertà è fare quello che mi pare». E' chiaro, le cose più belle e i monumenti della nostra città dobbiamo non solo poterli vedere, ma anche davvero godere, toccare fisicamente, per farli nostri, per averne un'esperienza diretta che ci impedisca di restare vuoti dentro. Ma non è bivaccandoci sopra che impariamo ad amarle meglio…
Troppa incuria, io credo, e troppa miopia hanno condotto fino al punto di pensare a soluzioni meccaniche e repressive. Diversamente non avremmo una città che perde per strada teatri e locali storici, che persino nel suo cuore presenta segni di inquietante desolazione. Basta passare da via Marconi verso piazza Diaz per trovarsi di colpo in una paradossale situazione di abbandono: locali chiusi, saracinesche abbassate. E siamo a un passo da piazza del Duomo. Come non bastasse, poi, i contrasti si acuiscono, visto che ci sono luoghi in cui occorre tenere a freno le baldorie e altri, come il percorso pedonale da via Mercanti a via Dante dove alle dieci di sera se trovi un bar aperto è già un miracolo. Insomma, sembra che tutto sia nelle mani del caso e quando infine non se ne può fare a meno si tirano fuori le transenne. Penso a tutto questo mentre osservo le colonne, la basilica, l'ampio spazio disteso che ci offre. E mi domando perché siamo arrivati al punto di pensare a ingabbiarlo.
(17 giugno 2007)
Degrado alle Colonne di San Lorenzo
Sgarbi chiede l'aiuto degli industriali
Assolombarda: "Pronti a cercare una soluzione"
di Franco Capitano
Assolombarda si offre per salvare le Colonne di San Lorenzo dal degrado. Parola del suo presidente, Diana Bracco, intervenuta ieri alla cerimonia per festeggiare i dieci anni dal recupero dei giardini della Guastalla. Iniziativa finanziata dall'azienda farmaceutica della famiglia Bracco, e che ora promette il proprio impegno per salvare uno degli angoli più suggestivi della città attualmente tra i più abbandonati. «Ne parlerò in Assolombarda, me ne farò promotrice - ha assicurato la Bracco - è uno spazio pubblico di grande valore per la città che va salvato. Faremo un giro nella zona, parleremo con gli abitanti e cominceremo a trovare una soluzione». L'idea è venuta all'assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi, dopo un improvviso blitz sul posto, ieri all'alba. Accolto sul sagrato della chiesa con un misto di applausi e insulti da un gruppo di giovani, l'assessore ha visionato la zona per rendersi conto di persona del disagio che si vive a pochi passi dal Duomo. «Siamo venuti qui per capire - ha detto Sgarbi - quale possa essere la soluzione per queste Colonne.
E di sicuro non è la cancellata». Secondo l'assessore, poi, un altro intervento possibile per questa zona della città può essere l'installazione dei bagni pubblici. «Purché - ha spiegato - si riesca a trovare il modo di mettere delle macchine che non siano brutte». Secondo Sgarbi, un'altra soluzione da trovare è quella che consenta di far sparire dal sagrato di San Lorenzo e dalle zone limitrofe il consueto tappeto di bottiglie di birra vuote. Sul punto interviene il vice sindaco, Riccardo De Corato: «Stiamo studiando come dare un segnale forte di rispetto per i residenti anche alle Colonne di San Lorenzo. Vogliamo estendere anche lì una disciplina per il popolo della notte che già abbiamo deciso per l'isola estiva dei Navigli, con il divieto di bere all'esterno dei locali in bottiglie o bicchieri di vetro e l'utilizzo solo di bicchieri di carta. Gli orari dell'ordinanza, però, non sono ancora definiti».
L'idea per la tutela e il rilancio di una delle piazze più belle di Milano era stata lanciata poche ore prima da Sgarbi: «Affidiamo anche le Colonne di San Lorenzo alla Bracco, che faccia capire che l'ordine pubblico è come l'ordine a casa propria». «Da sempre vogliamo essere un buon cittadino di Milano, vogliamo collaborare con i progetti del Comune per rendere più bella la città», ha risposto il presidente dell'Assolombarda e amministratore delegato della Bracco Spa, illustrando il proprio contributo alla cerimonia del decennale del restauro dei giardini della Guastalla. Nel suo intervento ha anche annunciato che la sua azienda parteciperà «a un progetto di riqualificazione e sistemazione di Lambrate, con un piano di servizi per il territorio, per aiutare l'integrazione tra anziani e giovani e con le altre etnie». La Bracco, ha ricordato il presidente dell'Assolombarda, «è proprietaria di un'area di oltre 50mila metri quadrati, dalle parti di via Ventura», dove si realizzerà il prossimo intervento di recupero.
(27 maggio 2007)

Uomo Ragno, pensaci tu

L'assessore Cadeo: panchine distrutte nei giardini e pali abbattuti
Vandalismi e degrado, danni per due milioni
Il Comune lancia una campagna di sensibilizzazione nelle scuole.
De Pasquale: istituire i vigili del decoro per far rispettare i regolamenti
Il vandalismo costa. Ci vogliono oltre due milioni di euro all'anno per cambiare panchine, sistemare recinzioni, sostituire fioriere. E altri 600 mila vanno all'Amsa che ha costituito, su richiesta del Comune, una squadra specializzata che interviene su segnalazioni urgenti dei cittadini. «La situazione negli ultimi anni è andata sempre peggiorando — ammette l'assessore all'Arredo Urbano, Maurizio Cadeo — e francamente ci sono pochi segnali positivi». E, se è vero che l'altra sera si è svolto un grande evento in piazza Duomo senza incidenti o atti di vandalismo segnalati dalle autorità, «è comunque sempre più evidente la tendenza alla maleducazione, che sfocia nel non rispetto del bene pubblico». L'elenco degli oggetti presi di mira dalle bande di vandali fornito dal Nuir (il nucleo di pronto intervento del Comune) vede sempre al primo posto le panchine: «Ci sono stati 6 mila interventi, che non sempre hanno reso necessaria la sostituzione, ma che sempre sono seguiti a un danneggiamento».Si prosegue con oltre 3 mila pali (in questo caso, alcuni distrutti anche a seguito di incidenti stradali) e oltre mille cartelli segnaletici. Non sono di conforto i dati che l'amministratore delegato dell'Amsa, Carlo Petra, ha appena girato all'assessore Cadeo. Da ottobre dello scorso anno a maggio, in otto mesi dunque, le squadre della società dei rifiuti organizzate per questo lavoro hanno effettuato 890 interventi, per 5.822 elementi rovinati o completamente distrutti. In cima ci sono i panettoni rimossi (perché distrutti o comunque non più utilizzati come dissuasori del parcheggio selvaggio): 5.176. Ma anche 101 archetti, 44 bici vecchie e abbandonate, 115 cartelli stradali, 45 blocchi di cemento, 23 cartelloni pubblicitari divelti dal suolo, 2 corrimano, 192 fioriere, 20 paletti antintrusione, 30 cavalletti, 36 pali di ferro, 3 transenne e 7 parigine, 14 cordoli stradali. Di tutto, di più, insomma.Secondo Cadeo, «il problema è di educazione. E riguarda anche chi non usa i cestini per gettare il chewing gum masticato o il mozzicone della sigaretta. Nel senso che, senza voler essere bacchettoni, si comincia sporcando per terra con la cartaccia e si finisce scrivendo sui muri o spaccando la fioriera. Se invece si insegnasse ai bambini, dando l'esempio, ad avere attenzione per la strada e la città, forse avremmo qualche vandalo in meno». In attesa che cambino i costumi o che si avvii, «magari partendo dalle scuole», una campagna di sensibilizzazione su questo tema, l'assessore Cadeo ha chiesto al sindaco Moratti di unificare le squadre che lavorano sul pronto intervento: «Mettendo insieme gli uomini e i mezzi a disposizione dell'Amsa e del Nuir, potremo rendere più efficaci e tempestive le uscite».Secondo Fabrizio De Pasquale (Fi) presidente della commissione Arredo Urbano, «dobbiamo istituire i vigili del decoro, per rendere effettiva l'applicazione dei regolamenti, la lotta al vandalismo e ai graffiti. Perché, se è vero che è necessaria un'opera di sensibilizzazione, serve anche una manovra repressiva che scoraggi chi si diverte distruggendo il bene pubblico ». La proposta di De Pasquale rientra fra i «Dieci progetti per una Milano più bella», presentati qualche sera fa a Palazzo Marino durante un convegno concluso dal sindaco Letizia Moratti. Si va così dal Piano dell'illuminazione (con la proposta di spesa di 20 milioni di euro nel 2007, per illuminare meglio tutti i quartieri consumando meno energia e valorizzando di più i monumenti), all'uso dell'acqua di falda per pulire strade e marciapiedi; dal Piano regolatore della Pubblicità al Museo del design; da un Piano per le fontane al progetto dei Raggi verdi per aumentare il verde cittadino.

Elisabetta Soglio

19 giugno 2007

domenica 17 giugno 2007

Le transenne e le Colonne

Corriere della Sera: Colonne di San Lorenzo: tra presidi e polemiche tornano a colpire i writer - 16/06/2007
I primi ad arrivare alle Colonne, prima ancora di dei giovani della movida, in mezzo a nove auto della polizia, sono i radicali dell'Associazione Enzo Tortora. Piazzano il banchetto davanti alle transenne, una gabbia che non vorrebbero vedere: "l'approccio repressivo adottato in risposta ai problemi, reali, che da tempo interessano piazza San Lorenzo si dimostrerà inevitabilmente inefficace e velleitario" sostiene il segretario Valerio Federico. Radicale nel chiedere l'attenzione delle forze dell'ordine contro i vandalismi e fermo su un paio di idee. La prima: "l'ordinanza sposterà il problema senza risolverlo". La seconda: "non cancelliamo dalla città luoghi e momenti di incontro e convivialità. Piuttosto, limitiamoci a pretendere il rispetto della legalità senza cancelli, barriere e transenne".Un altro fine settimana in corso di Porta Ticinese. Il secondo con il divieto di vendere birre in bottiglia e con le transenne dalle 19 alle 2 attorno alle Colonne e al sagrato della Basilica (resteranno fino al 31 luglio). E, come il primo, scandito da polemiche. L'annunciato striscione "Colonne libere" con relativo assalto alla zona rossa non si vede fino a tarda sera (Simone, uno dei promotori, ha parlato di "minaccia di denunce" da parte delle forze dell'ordine). Sulle proteste interviene l'assessore ai lavori pubblici, Bruno Simini: "l'amministrazione comprende il disagio di chi non vuole le transenne. D'altronde sono una misura preventiva e non definitiva, che ci ha permesso di rinviare il progetto di recintare la Basilica con una cancellata definitiva". Una stoccata riservata al vicesindaco Riccardo De Corato: "Capisco le ragioni nel volere la cancellata, ma non credo che questa possa essere la soluzione ai problemi"."Bisogna prima intendersi sui problemi", sostiene il Comitato di quartiere "La Cittadella". Per loro, il primo si vedeva scritto anche ieri a pennarello su una colonna. "Marika ti amo", "Erika e Vale", "tvb"...Per dire: "non crediamo che le transenne siano la soluzione definitiva. Ma siamo convinti che la loro efficacia come soluzione temporanea per arginare il degrado". Anche ieri, per ripulire il marmo, è dovuta intervenire la Sovrintendenza.(A. St.)

venerdì 15 giugno 2007

La voce della Cittadella sulla manifestazione "Liberiamo le colonne"

Il Comitato La Cittadella considera premature puntuali valutazioni sui provvedimenti contro il degrado, soprattutto a così pochi giorni dalla loro adozione da parte dell’amministrazione comunale; si riserva pertanto di esprimere le proprie più ponderate osservazioni solo dopo l’effettiva sperimentazione e quindi allo scadere dell’ordinanza sindacale stessa.

La quasi totalità degli aderenti, pur se con qualche distinguo e perplessità, giudica molto positivo che l’amministrazione comunale abbia finalmente affrontato con determinazione il problema della vivibilità e del rispetto delle regole.
Nel particolare il Comitato la Cittadella è infatti consapevole che le transenne non possono essere una soluzione definitiva ai problemi del Ticinese, anche se è convinto della loro efficacia come soluzione temporanea per arginare il degrado.

Il nostro obiettivo è il rispetto definitivo delle regole su orari, rumori e decoro urbano in generale, ossia un tema su cui non ha senso dividersi tra guelfi e ghibellini e che non deve diventare merce di scambio politico.
Nelle maggiori capitali europee, Roma compresa, l'esistenza di un'animata vita notturna è un fatto culturale acquisito, come acquisito è il senso comune di rispetto dei reciproci diritti.

Il comitato La Cittadella si rende peraltro perfettamente conto delle giuste esigenze all’aggregazione e al divertimento dei nostri giovani e che abbiano diritto ad un presente migliore ed a prepararsi un futuro migliore, e che per questo occorra convincere tutti che il rispetto reciproco vale più di ogni cosa, al Ticinese come altrove, innanzitutto qui ed ora.
Chi invece, al primo tentativo serio di ripristinare la convivenza civile, indossa subito la corazza del paladino degli "spazi" e della "movida", ha già rinnegato sè stesso, e diventa colpevole verso tutti, in particolare verso i giovani stessi.

Il vivere insieme possiede leggi più forti di qualsiasi cosa pretenda di levarsi al di sopra di esse, perciò non osservarle è non solo ingiusto, ma anche poco saggio.
Rinunciare a trasmettere ai giovani il senso del rispetto reciproco, illudendoli di vivere in un paese dei balocchi dove tutto sembra permesso, preparando così loro un futuro da sfruttati senza difese,significa tradire gravemente la loro profonda, giusta, grande aspettativa di una vita piena di senso e degna di essere vissuta.
Chi tentenna ed è incerto su questo punto, anche al Ticinese, non si rende conto di quale sia la posta in gioco, anche se in superficie sembra che si discuta solo di una birra in piazza".

Devesi peraltro premettere che San Lorenzo non è una piazza qualsiasi, ma che qualunque destinazione le si voglia dare , è parte di un importante sito archeologico che dovrà essere sempre nostra primaria esigenza, come cittadini e come milanesi, salvaguardare.

Confidiamo nella attenzione e nella sensibilità, tanto dei diretti interessati, che della pubblica amministrazione di trovare soluzioni che contemperando le diverse attese siano complessivamente idonee a preservare la qualità della vita , il decoro del quartiere storico monumentale, il piacere ed il divertimento della sua frequentazione.

Suggeriamo pertanto a tutte le parti interessate di valutare senza emotività ed inopportune urgenze e di confrontarsi invece con spirito costruttivo, per monitorare assieme gli effetti delle nuove regole sperimentalmente adottate.

mercoledì 13 giugno 2007

Tratto da City Milano di oggi

Multe sulla movida
Mille in 7 giorni
Notti care. Tempi duri per i frequentatori della movida milanese. Queste sere d'estate cominciate con le transenne a San Lorenzo stanno portando i loro strascichi: puntuali arrivano le multe.
Le sanzioni "In una settimana, dal 4 al 10 giugno, la Polizia Locale ha inflitto più di un migliaio di sanzioni, dovute all'inosservanza del codice della strada, nell'ambito dei servizi mirati attivati nell'area delle Colonne di San Lorenzo e Arco della Pace". A comunicarlo con il linguaggio asettico delle note ufficiali è il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, che precisa: "Per sosta vietata si contano 1.038 violazioni nell'area limitrofa all'Arco della Pace e 176 intorno alle Colonne di San Lorenzo".Gli agenti Sono 16 le zone della città dove il Comune ha dislocato 109 agenti della Polizia Locale, che svolgono servizio con postazioni fisse per garantire, secondo gli intenti di Palazzo Marino, sicurezza e vivibilità dei quartieri, tutela del decoro cittadino e rispetto della quiete pubblica. San Lorenzo.
Le zone controllate durante la settimana dagli agenti della Polizia Locale nell'area delle Colonne di San Lorenzo sono comprese tra piazza Vetra e Quasimodo, le vie Arena, De Amicis, Molino delle Armi, corso di Porta Ticinese, Cardinal Caprara, Gregorio XIV, Gallarati Scotti, San Vito, Urbano III e Pio IV. La sorveglianza è tutti i giorni dalle 20.30 alle 2.30.
Arco della Pace. Controllo notturno intensificato anche tra piazza Sempione e le vie Peschiera, Cirillo, Cagnola, Bertani, Pagano, Guerrazzi, Gherardini, Piermarini e Sangiorgio Abbondio.

Tratto da La Repubblica dell'11 e 12 giugno 2007 (post lungo)

Qui il link.

Colonne, firme contro le transenne
Transenne e divieti per la movida milanese
Due petizioni per chiedere al Comune, da due sponde diverse, interventi per rendere vivibili le notti alle colonne di San Lorenzo e in tutto il Ticinese. Da una parte, i residenti riuniti nel comitato "La Cittadella" che minacciano di non pagare l´Ici «se l´amministrazione non garantirà il decoro del quartiere». Dall´altra, i ragazzi che ogni sera d´estate popolano la zona e che sabato si sono riuniti al bar Rattazzo, in via Vetere, per preparare una petizione con cui chiedere al Comune modifiche all´ordinanza.
di Sandro De Riccardis
Ieri e domenica, mentre l´Amsa ha cominciato a ripulire i muri di fronte alle colonne da scritte e graffiti, le transenne non sono state collocate intorno alla piazza e non c´è stata la presenza massiccia di vigili e polizia. In attesa dei prossimi giorni, quando l´affluenza di giovani tornerà alta, il quartiere resta diviso su come difendere la piazza da degrado e vandalismi. «L´ordinanza è insufficiente sia in termini di spazio su cui interviene, sia per la questione del rumore - dicono i membri del comitato di residenti "La Cittadella" - La sua efficacia si ferma in via Vetere, quando invece andrebbe estesa ben oltre, alla basilica di Sant´Eustorgio e al Museo diocesano. In più, fino a piazza XXIV Maggio ci sono molti locali che hanno la musica a livelli intollerabili».
Quella di non pagare l´Ici, spiegano i residenti, «è l´extrema ratio, un´ipotesi allo studio da applicare eventualmente dopo l´estate se la sperimentazione non darà risultati soddisfacenti». Sul fronte opposto, i ragazzi che frequentano il quartiere e che sabato si sono riuniti al bar Rattazzo per mettere nero su bianco il testo della petizione, chiedono «una sorveglianza discreta nella piazza, transenne solo sul sagrato della chiesa, libertà di movimento» nelle altre zone. «Erano più di duecento - dice Pietro Rattazzo, storico gestore dell´omonimo bar ora in via Vetere, che contesta le decisioni del Comune - Dobbiamo chiudere tutto? Qui vengono anche i nipoti del sindaco, mica solo barboni e criminali. Hanno messo i sigilli al parco di piazza Vetra, ora ci riprovano con le Colonne. Allora chiudano ogni angolo di strada.
Il Comune ha promesso i gabinetti e bidoni per la spazzatura. Invece fuori dal locale ci sono solo i miei». Il locale di Pietro Rattazzo è nell´ultima via in cui è in vigore l´ordinanza che vieta il vetro. «Siamo in bilico. Se qualcuno compra la birra in bottiglia un metro più in là e la porta davanti al mio locale, l´Annonaria mi dice di togliere le bottiglie. Ma se non sono mie, le tolgano loro».
Intanto il Comune ha diffuso i risultati di una settimana di "tolleranza zero". «Dal 4 al 10 giugno la polizia locale ha inflitto più di un migliaio di sanzioni per inosservanza del codice della strada, tra le Colonne e l´Arco della Pace» comunica il vicesindaco Riccardo De Corato. «Mille e 38 intorno all´Arco della Pace, 176 al Ticinese». E una raccolta di firme viene annunciata anche da Pierfrancesco Majorino, segretario cittadino dei Ds, per chiedere di «togliere le transenne dalla piazza» e favorire un «comitato con esponenti di maggioranza e opposizione, residenti, commercianti e anche giovani che frequentano il quartiere». Lo scopo: trovare soluzioni migliori alla «militarizzazione» della piazza. «Una pattuglia di polizia, come in Sempione - propone Majorino - sarebbe più che sufficiente». (12 giugno 2007)
Quei ragazzi che vogliono le piazze senza sbarre
di Carlo Annovazzi
La partecipazione delusa alle ultime notti, le lettere che ogni giorno ci stanno arrivando, l´esuberanza contagiosa che accompagna i giovani ci fanno capire come le transenne non abbiano risolto i problemi alle Colonne di San Lorenzo ma abbiano semplicemente spostato il tema della discussione. È nato una sorta di comitato spontaneo che in una delle prossime sere ripeterà il blitz festoso già andato in scena sabato, uno striscione e un´invasione pacifica della zona rossa per chiederne la liberazione. Sono ragazzi, studenti che chiedono di ritrovare uno spazio per socializzare, innamorarsi, parlare lingue diverse, confrontare esperienze, in una sola parola crescere. La formazione avviene soprattutto dal confronto e di sera, quando corpi e menti sono portati a lasciarsi andare, le emozioni si moltiplicano.Le Colonne di San Lorenzo sono uno spazio perfetto per essere vissuto da quella vita tipica della gioventù. La zona ha ritrovato un´anima dopo un periodo buio, fatto di spaccio pesante, di sogni infranti, di esistenze bruciate. Tanto è ancora da fare e chi lì ci vive lo sa bene. Ma, certo, non è isolando quella splendida piazza che si compie un passo avanti. Da una parte c´è la bellezza di adolescenti e ventenni, che vuole esplodere in tutta la sua forza senza freni. Dall´altra ci sono i residenti, che si sentono accerchiati da rumore e brutte facce e chiedono la sordina. È un problema che riguarda diverse zone della città, dal Naviglio a piazza XXV Aprile-corso Como, dall´Arco della Pace a viale Monte Nero. Non c´è una formula magica per tenere unite tutte le esigenze e per questo il compito di chi amministra non è facile, il confine tra la repressione e il lassismo è labilissimo. Una cosa, però, è chiarissima: le cancellate non aiutano. Ci fanno tornare indietro, separano ciò che l´evoluzione unisce, in un mondo costantemente connesso e in cui tutti possono essere vicini pur a migliaia di chilometri di distanza isolare è anacronistico. Va bene controllare, ma sbarrare, quello no.
Adesso che il clima si è fatto più buono e che Milano diventa godibile anche all´aperto, lo scontro tra chi è fuori e chi resta in casa tocca i punti più alti. Nelle città spagnole, chiassose per natura e dilatate negli orari in modo più netto, non ci sono transenne. Ci sono i controlli, forti nel loro essere discreti. Una presenza assenza, gli agenti sono lì anche se non li vedi, sai che arrivano quando il livello supera il consentito. Ti lasciano vivere gli spazi perché quelli sono spazi della città. Se sbagli, ti puniscono. Ma solo se sbagli. Così, invece, c´è una punizione aprioristica ed è questo che non va perché appartiene al passato.Gli abitanti delle Colonne, così come quelli delle altre zone, meritano il massimo rispetto. Ma il rumore impazzito e la sporcizia sono un problema di maleducazione e lo sforzo degli amministratori deve essere mirato a limitarla il più possibile. Ben vengano i controlli, non è certo la presenza maggiore di vigili e poliziotti a rendere meno belle le notti, occhi attenti di uomini scaldano più di fredde telecamere. Fissare una deadline per la musica, dal vivo o dagli stereo non fa differenza, impedire la vendita delle bottiglie così che il vetro non rimbombi una volta gettato a terra e non copra l´asfalto fino al mattino seguente. Avanti a tutta, se questo serve a contenere il brutto della gioventù. Ma non cancellateci il bello, quello che in una piazza ricca di storia può uscire nelle notti d´estate.
(11 giugno 2007)

La voce di chi non vuole le transenne attorno alle Colonne di San Lorenzo (post lungo)

I due comunicati qui sotto non sono rappresentativi del punto di vista del Comitato La Cittadella sull'ordinanza "De Corato"; ma il Comitato, pur avendo obiettivi precisi, non vuole rinunciare a confrontarsi con coloro che si impegnano per migliorare la vivibilità di uno dei quartieri più rappresentativi di Milano. Perciò pubblichiamo due interventi critici ma interessanti: 1) dell'associazione radicale Enzo Tortora, 2) di un ragazzo che ci ha contatto via mail, Simone Tortini.
Attendiamo che si apra un dibattito su questi temi.
L'occasione è propizia, inoltre, per confermare la nostra policy: abbiamo ricevuto dei post critici che non sono stati pubblicati perchè non si fermavano al dissenso civile ed educato (e quindi pienamente legittimo, come fa Simone) ma andavano più in là. E più in là c'è la nostra precisa volontà di non perdere tempo con questi personaggi.
1)
Venerdì e sabato preseza radicale alle Colonne di San Lorenzo - 13/06/2007 “L’approccio repressivo adottato in risposta ai problemi, reali, che da tempo interessano l’area delle colonne di S. Lorenzo si dimostrerà, inevitabilmente, inefficace e velleitario: come ogni misura sporadica e spettacolare, tipica della giunta Moratti, otterrà solo l’effetto di spostare altrove un problema senza risolverlo” afferma Valerio Federico, segretario di Radicali Milano. “I rappresentanti dell’ordine pubblico si occupino, come dovuto, di punire i comportamenti contrari alla legge. Non cancelliamo dalla città luoghi e momenti di incontro e convivialità, limitiamoci a pretendere il rispetto della legalità senza cancelli, barriere e transenne” aggiunge Manlio Mele del Comitato Nazionale di Radicali Italiani “Queste iniziative del comune non dimostrano forza ed autorevolezza della giunta, ma soltanto incapacità di controllare e gestire la città in questo come purtroppo in altri ambiti. Dopo una sostanziale indifferenza De Corato pensa di risolvere i problemi tirando fuori il coniglio dal cappello”.Continua Federico: “a seguito di un’incapacità a imporsi esclusivamente con gli autori dei disordini si limitano le libertà individuali oltre ogni limite accettabile e in controtendenza con le altre grandi città europee. Barcellona e Londra si sono dimostrate capaci sia di attirare i giovani che di garantire loro luoghi di incontro nel rispetto di tutti i cittadini”.
I radicali milanesi dell’associazione Enzo Tortora saranno presenti nelle serate di venerdì 15 e sabato 16 alle Colonne di San Lorenzo, per informare sulle loro proposte.

Per informazioni: Valerio Federico 3358256736
2)
Riceviamo e pubblichiamo:
Ragazzi sabato sera si è fatta una piccola azione di disobbedienza all'assurda chiusura della piazza delle Colonne di San Lorenzo. Non volevamo lo scontro ma solo un incontro civile. E’ stata una bella protesta pacifica. Non facciamoci togliere dall’alto la libertà di incontrarci in una piazza storica senza almeno provare a dire la nostra.
L'azione simbolica ci ha visto penetrare in una cinquantina di persone nell'area off-limit dietro lo striscione con scritto Colonne Libere che avevo preparato la sera stessa. Siamo riusciti ad istaurare un dialogo con la polizia che non ci ha cacciato immediatamente, ma ha anzi ascoltato le nostre proteste, dimostrandosi in molti casi solidale con le nostre ragioni anche a fronte dell'assurdità del provvedimento comunale, che di fatto vieta il suolo pubblico ai cittadini. Nella Milano città industriale e grigia non si può chiudere l'unica piazza centrale pubblica, l'unico posto dove vi sia reale possibilità di integrazione tra la gente di ogni razza e ceto ci viene vietato perchè si disturba la quiete. Incredibile se si pensa che il valore della zona è dato dal fatto che ci troviamo in una piazza centrale, piena di locali. Allora chiudiamo anche i navigli, togliamo i locali da Brera e già che ci siamo vietiamo le caotiche discoteche di Corso Como. Dove arriveranno lor signori? Posso anche immaginare che preferirebbero che stessimo tutti nelle periferie perchè non gli piace vedere giovani spensierati che si godono la serata nel centro della loro beneamata città. Purtroppo per loro il suolo pubblico è di tutti, non solo dei residenti. Non lo possono comprare né recintare. Certo sarebbe incivile non fissare parametri che aiutino la convivenza reciproca, ma la chiusura di uno spazio pubblico importante come le Colonne di San Lorenzo non esiste.
E' semplicemente sconfortante, come lo sono le scuse che vengono usate per giustificare una scelta tanto impopolare. Come al solito cercano di metterci contro gli adulti, che dalle loro poltrone in fronte alle TV non si schiodano mai, dicendo che facciamo degrado. Assurdo visto che la piazza è quotidianamente presidiata dalla polizia proprio per essere tutelati dalle minoranze che esagerano che si trovano sempre endemicamente nella folla. Ci stanno togliendo un posto unico dove riunirci, fare nuovi amici e rincontrare quelli vecchi, dove prendersi una birra a un prezzo decente.
Venerdì e sabato prossimo ripetiamo l'esperienza di disobbedienza pacifica per riavere il nostro spazio pubblico chi si volesse unire non ha che da contattarmi per organizzarci. Ricordatevi che lo spirito è quello di coinvolgere le forze dell'ordine nella protesta, rendendoli partecipi del nostro disagio e facendoli capire, con rispetto, che non abbiamo niente contro di loro, che sono pagati per far rispettare regole che non fanno loro, ma siamo incazzati a morte con chi fa le regole, che si ripara dietro i divieti e i poliziotti mentre intoccabile affoga nei lussi concessi dalla sua posizione. Bisogna capire che nella politica, destra e sinistra, dibattono mantenendo sempre invariate le loro posizioni e non arrivando a niente perchè sono lì solo per legittimare il loro stesso potere. Ci fanno votare per darci l'apparenza di poter avere una scelta, ma in realtà...
GRAZIE DI CUORE A TUTTI COLORO CHE SABATO SERA HANNO ABBANDONATO TUTTO CIO' CHE STAVANO FACENDO PER UNIRSI ALLA PROTESTA. SIETE DEI GRANDI AD ESSERVI PRESTATI AD UN'AZIONE DI PROTESTA CORAGGIOSA & CIVILE.
Per info: http://www.piazzadeisoci.blogspot.com/

martedì 12 giugno 2007

Piccola rassegna stampa

Notte di follia al Ticinese. Ordinaria?

Gli artisti e gli imbrattatori.

Idea volontari: con il cellulare per chiamare il 112 e 113. Anche qui.

Tratto da il Giornale (articoli lunghi dell'11/6 e 4/6/2007)

11/6/2007
«Se il Comune non risponde alle nostre richieste di vivibilità e sicurezza e ci abbandona ad affrontare da soli una situazione del genere, allora dobbiamo pensare noi stessi a combattere il degrado della zona. E se Palazzo Marino con i nostri soldi non riesce a far fronte alla situazione, vorrà dire che i soldi ce li terremo e li useremo per difenderci». Così uno degli abitanti di via Vetere e membro del comitato cittadino «La Cittadella», organizzazione che rappresenta i residenti dell’area delle «Colonne di San Lorenzo», nell’illustrare i motivi alla base della sorprendente iniziativa che il comitato sta vagliando: non pagare più l’Ici, e con i soldi non versati assoldare un servizio di vigilanza privata per pattugliare la zona.
«L’idea è stata avanzata da poco, ma ha già raccolto numerose adesioni» assicurano dal comitato, dove si parla di «almeno cento famiglie d’accordo con l’operazione. Al più presto ci rivolgeremo a un legale per valutarne la fattibilità».
Dei vigilantes per proteggere i portoni dall’assalto di vandali e writers, e per evitare che le macchine parcheggiate diventino delle panchine a uso e consumo di «incivili che bivaccano sulle nostre automobili».
Superato dunque il test del primo weekend dall’applicazione dell’ordinanza anti-degrado, il Comune incassa solo un successo parziale: da una parte i provvedimenti presi hanno salvaguardato il colonnato ed eliminato il problema delle tonnellate di bottiglie spaccate che ogni mattina l’Amsa doveva raccogliere; ma dall’altra i residenti, che invocano principalmente un po’ di quiete durante la notte, sono rimasti del tutto insoddisfatti. «Altro che lotta al degrado - commentano -. Per noi che abitiamo in via Vetere la situazione è addirittura peggiorata. Tutta la gente si è spostata dal sagrato nella nostra strada e il presidio di poliziotti di fronte alle Colonne non interviene. E lo spaccio e il chiasso non sono diminuiti. Senza considerare - sottolineano - che le transenne hanno eliminato solo l’imbrattamento, mentre il vero pericolo per il colonnato sono le vibrazioni causate dal passaggio dei tram».
Del resto che la situazione nel Ticinese si potesse risolvere definitivamente con polizia e transenne non lo credeva nessuno neanche a Palazzo Marino. Lo stesso presidente della Commissione Lavori pubblici e Infrastrutture Vincenzo Giudice aveva parlato di «provvedimenti assolutamente emergenziali, sui quali sarà possibile, nel tempo, operare modifiche e interventi di carattere strutturale», mentre l’assessore comunale ai Lavori pubblici e Infrastrutture Bruno Simini aveva dichiarato: «Siamo pronti a rivedere e modificare questo intervento sulla base dei risultati». Aspettando che il Comune si attivi, i residenti hanno già le idee chiare su cosa fare.
4/6/2007
Vandali, writer, lanciatori di bottiglie, tamburellatori, ubriaconi, il circo è finito. Presto non sarà più possibile orinare sulle pareti della basilica di San Lorenzo, spacciare a cielo aperto e giocare al lancio della bottiglia. Il sindaco ha deciso di usare il pugno di ferro, come ha già dimostrato di saper fare. Tocca alle colonne di San Lorenzo su cui stanno per abbattersi, inflessibile, una serie di provvedimenti volti a riportare il decoro e la tranquillità. L’idea della cancellata a protezione della piazza, capeggiata dal vicesindaco De Corato e osteggiata dalla maggioranza della giunta, è stata momentaneamente accantonata, anche perché si tratterebbe di un provvedimento lungo da attuare. Servono soluzioni subito. Ecco allora che Palazzo Marino ha deciso di transennare per tutta l’estate le colonne, o addirittura tutta la piazza. Dopo l’estate, quando si potranno valutare gli effetti della sperimentazione, si deciderà se costruire la cancellata mobile. Sul tavolo del sindaco è pronta l’ordinanza che vieterà la vendita delle bibite nelle bottiglie di vetro dopo la mezzanotte, provvedimento che va di pari passo con la lotta ai venditori abusivi. Soddisfatti i commercianti, come spiega Fabio Campora, presidente dell’associazione commercianti San Lorenzo e Carrobbio: «L’80% dei problemi sono le bottiglie di vetro. Noi ci siamo anche impegnati a fornire personale che tenga pulita l’area davanti ai locali. Era ora di ripulire la zona». Ognuno farà la sua parte: l’assessore all’Arredo Urbano Maurizio Cadeo ha fatto eliminare le fioriere sotto il colonnato, adibite a «poltrone» del popolo della notte. «Metteremo anche due bagni chimici, quelli, però, decorati da Oliviero Toscani - spiega Cadeo -. Non solo, Amsa anticiperà la pulizia della piazza dalle 5 alle 2, éscamotage che “interrompe la festa due ore prima del solito”». Il prefetto, invece, ha disposto un turno speciale di presidio del territorio, fino alle 4 del mattino almeno giovedì venerdì e sabato, sia alle Colonne, sia in via Vetere (una traversa di corso di porta Ticinese), altra zona calda del quartiere. Le forze dell’ordine, oltre a fungere da deterrente contro spaccio e schiamazzi notturni, potranno intervenire contro chi commette reati e vandalismi. «Il Comune sta facendo il possibile - sottolinea Bruno Simini, assessore ai Lavori Pubblici - anche se ha dei limiti: le immagini delle telecamere, poste nella piazza, non valgono come flagranza di reato, ma solo come prove indiziarie, mentre sarebbe utile il contrario. Chi imbratta palazzi e monumenti incorre solo in sanzioni da 103 euro, che non prevedono nemmeno la recidiva. Così come non è considerato reato lanciare le bottiglie contro i monumenti, ma solo se li si danneggia. Insomma le leggi dello Stato non sono al passo con i tempi e il Comune non ha il potere di modificarle. Non abbiamo, però, intenzione di permettere che pochi vandali impuniti impediscano agli altri di godersi spazi pubblici e di vivere la città di sera».

lunedì 11 giugno 2007

Ancora sull'incontro del 6 giugno scorso

Abbiamo ricevuto e (siccome autorizzati) pubblichiamo:
Buonasera, sono una fotografa laureata all'accademia di Brera. Stasera ho assistito alla vostra riunione presso il teatro della piazza di san lorenzo, anche io sono residente del quartiere come voi, ma a differenza vostra ho 26 anni e sono di sesso femminile. Questo per dire che ogni volta che rientro a casa la sera ringrazio Dio di trovare davanti al portone gruppi di giovani che schiamazzano. Preferisco non dormire per la confusione che essere importunata, scippata e altre cose che non ho il coraggio di scrivere. Fino allo scorso ottobre ho vissuto in zona SEMPIONE, quartiere che ultimamente viene preso come modello di vivibilità per la città di Milano. Posso assicurare ai residenti di ticinese che non esiste un quartiere presidiato dalle polizia come il vostro. In ticinese si ha la sensazione che Milano (finalmente) non è una città che lavora e basta e che c'è gente che decide di suona re ballare cantare in strada senza trarre alcun profitto in denaro dal prossimo. Ho scritto cose che ho visto e che ho vissuto, cose che qualcuno (senza offese, ma ero alla riunione!) forse data l'età o le fette di salame sugli occhi non vede. Detto questo mi unisco a voi del comitato La Cittadella per protestare contro la sporcizia e i vetri a terra. Anche se in piazza è presente una bella e non piccola campana raccolta vetro e, lo sanno tutti, chi butta a terra le bottiglie di solito è chi le compra al supermercato e non frequenta i vostri contestati bar e ristoranti. Ho seguito personalmente le fatiche dell'AMSA la domenica mattina e le ho documentate con delle fotografie in una mostra. In questa mostra racconto i paradossi e le bellezze del nostro quartiere che considero il più bello di Milano, sia per la bellezza delle"colonne", sia per la bellezza della gente che le frequenta. Con questa mail colgo l'occasione per invitare il comitato la Cittadella alla mia mostra personale...ispirata allla multiculturalità del nostro bel quartiere.
TODOS A CUBA
BIRRA PERONI ACQUA CHETA NUVOLINE
presentano
MM MILANO PORTA TICINESE
mostra fotografica di antonella pesenti
Dall'11 giugno al 30 luglio
Inaugurazione ore 19:00
presso TODOS A CUBA
via De Amicis, 4 -
Milanozona colonne San Lorenzo

venerdì 8 giugno 2007

BUONE AZIONI

Riceviamo da MILANOMURIPULITI ed aderiamo all'inizitiva:

Dalle ore 12 alle ore 16 di sabato 8 giugno presso il campo Cappelli di via Boeri (zona viale Tibaldi) AMSA farà una dimostrazione di come si puliscono i graffiti.

Qui il link (con la mappa per arrivare in via Boeri).

giovedì 7 giugno 2007

Comune: Colonne «blindate»

Titola così il Meridiano

Ecco l'articolo

Milano Scatta da stasera l’operazione lotta al degrado nella zona delle Colonne di San Lorenzo. Arriva l’estate e il Comune di Milano corre ai ripari con una delibera sperimentale, in vigore fino al 31 luglio, che vieta nella zona la vendita di bevande in bottiglie di vetro e prevede il transennamento delle Colonne e del sagrato della Basilica di San Lorenzo. Per garantire l’applicazione delle nuove misure è previsto il raddoppio della presenza di forze dell’ordine che passano da 20 a 40 uomini e l’applicazione di 50 euro di multa a carico dei commercianti per ogni bottiglia venduta. La misura si è resa necessaria per prevenire da un lato i danni alle fragili Colonne e alla preziosa Basilica di San Lorenzo considerati un unicum dell’arte, ma anche per evitare risse violente, rumori notturni, abuso di sostanze alcoliche oltre che l’accumulo per le strade di una montagna di spazzatura. Dati dell’Amsa indicano in 15 quintali i rifiuti raccolti nel weekend e 10 durante i giorni feriali. Per evitare questo il Comune ha chiesto la presenza di un operatore dalle 19 alle 23 e l’anticipo alle 2 del mattino della pulizia dell’area con macchine e getti d’acqua. Ogni giorno dalle 21 fino alla data di chiusura bar, pizzerie, gelaterie e altri locali take away hanno l’obbligo di vendere le bevande nei bicchieri di plastica o di carta. Le pizzerie della zona dovranno chiudere entro le 2, le discoteche non sono sottoposte a limiti particolari di orario. In caso di violazione degli orari di apertura è prevista una sanzione di 308 euro con la sospensione dell’attività fino a un massimo di tre mesi per i negozi alimentari, per gelaterie e altre attività artigianali la multa è di 50 euro. L’area delle Colonne e del sagrato della Basilica di San Lorenzo sarà transennata dalle 19 alle 7 e si presenterà libera da ogni costrizione durante il giorno. Sarà vietata anche la vendita ambulante di bevande in bottiglia con multa e sospensione fino a 20 giorni in caso di recidiva. All’ambulante senza licenza sarà confiscata la merce e applicata una multa di 5.164 euro. Lotta dura anche ai graffiti, la sanzione sarà di 412 euro. Il vice sindaco De Corato ha spiegato che il provvedimento è stato ponderato con la collaborazione dei comitati di quartiere che da anni lamentano la grave situazione della zona di corso di Porta Ticinese. Un portavoce del comitato la Cittadella ha espresso tutta la sua soddisfazione affermando: «Dopo anni di promesse da parte dei politici finalmente si fà sul serio. Da anni noi denunciamo il degrado nell’area di Porta Ticinese dove si verificano anche episodi di spaccio di droghe e addirittura fenomeni di prostituzione». De Corato ha tenuto a precisare che «è improprio parlare di coprifuoco, perché non ci sono limiti di orario ma solo l’obbligo della mescita delle bevande nei bicchieri di plastica. Per le attività di take away o per quelle che terminano alle 5 del mattino c’è un anticipo della chiusura. Tutto il resto sarà consentito. Il provvedimento per tutelare tutta l’area della chiesa San Lorenzo, che la sovrintendenza ha definito a rischio, contro la quale si sono scatenati vandali che non meritano la cittadinanza. Noi dobbiamo tutelarla con un transennamento che è una soluzione adottata per evitare la cancellata, un provvedimento ben più pesante». Tiziana Maiolo, assessore al Commercio, ha tenuto a precisare la natura nella delibera comunale: «non c’è nulla di punitivo se non nei confronti di chi ha violato le regole della convivenza civile, si è arrivato nel passato addirittura a sfondare le porte». La sperimentazione della misura durerà fino al 31 luglio dopo vi sarà una valutazione dei suoi effetti.
Victorio Magnone

DOPO L'INCONTRO DEL 6 GIUGNO

Anzitutto grazie a tutti coloro che hanno partecipato.
Grazie anche alle numerose autorità presenti.
Abbiamo raccolto 80 adesioni ai nostri gruppi.
Sappiamo che la parte difficile comincia ora.
Intanto...
sondaggio sul Corriere di oggi:
Per combattere il degrado e i vandalismi il Comune di Milano ha deliberato di chiudere con transenne dalle 19 alle 7 uno dei luoghi simbolo della nightlife cittadina: la basilica e le colonne di San Lorenzo. Inoltre è vietata la vendita di bottiglie di vetro e i locali devono abbassare le saracinesche entro le 2. Ritenete utile questo provvedimento?

Qui il link.
E, sui forum del Corriere, continua il dibattito.

martedì 5 giugno 2007

COLONNE SAN LORENZO. UN NUOVO PEZZO DI CITTA’ RESTITUITO AI MILANESI

Milano, 5 giugno 2007 - “Con questi provvedimenti non intendiamo togliere, ma restituire: vogliamo aprire a chi vuole vivere gli spazi pubblici civilmente e limitare i pochi che generano fenomeni di degrado, isolando alcuni comportamenti individuali”, ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture Bruno Simini. “Saremo pronti a rivedere e a correggere i nostri provvedimenti, nel caso in cui emergano dei limiti”, ha proseguito l’assessore Simini. “Ma tengo a precisare che, purtroppo, viviamo in un Paese in cui lanciare le bottiglie contro i monumenti, senza scheggiarli o danneggiarli, non è considerato reato e che il Comune non ha il potere di modificare le leggi dello Stato”.
“Nell’ambito delle azioni che saranno fatte nella zona delle Colonne di San Lorenzo per riportarne l’identità storica e l’integrità estetica – ha annunciato l’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi – saranno posizionati alcuni bagni pubblici che la società Sebach, azienda specializzata nel noleggio di bagni chimici, offrirà alla città di Milano”. “I sanitari sono stati progettati da Oliviero Toscani con riproduzioni di quadri d’autore, opere d’arte o elementi decorativi che possano dare segnalazione di una mostra presente in città”, ha proseguito l’assessore Sgarbi, il quale ha aggiunto che “i gabinetti saranno collocati in 10 zone della città”.
“L'ordinanza – ha detto l’assessore Maurizio Cadeo - è una chiara dimostrazione che si è portato un problema esistente nella sua giusta collocazione, quella dell'Ordine Pubblico: ne è una testimonianza la presenza delle Forze dell'Ordine che vigilano sul rispetto delle regole. Non vogliamo blindare la città ma tener conto delle esigenze di tutti: dei residenti che hanno diritto ad essere tutelati, dei commercianti e del mondo giovanile che rivendica il diritto all'aggregazione, fondamentale in una società moderna, ovviamente seguendo le regole della convivenza civile”. “Con Amsa – ha proseguito Cadeo - abbiamo già fatto rimuovere le fioriere distrutte e utilizzate come cestini dell'immondizia. Con Amsa abbiamo anche concordato nuovi e più puntuali interventi di pulizia in fasce orarie notturne, oltre che un nuovo piano per la pulizia dei graffiti nell'area compresa tra le colonne di San Lorenzo e i Navigli. Prevediamo, infine, di posizionare tre wc chimici d’autore messi a disposizione da Oliviero Toscani in via Pio IV”. “Non è un provvedimento punitivo o proibizionistico – ha commentato l’assessore Tiziana Maiolo, né nei confronti dei giovani né dei commercianti. Abbiamo solo fissato delle regole che finora erano state violate da cittadini incivili, norme che siamo pronti a cambiare non appena saranno ristabilite regole di convivenza civile.”

COLONNE SAN LORENZO. DE CORATO: “NUOVE MISURE CONTRO VANDALISMI E DEGRADO DELL’AREA”

Milano, 5 giugno 2007 - “Per arginare la situazione di degrado cui è soggetta l’area a ridosso della Basilica di San Lorenzo, il Sindaco Moratti ha adottato misure sperimentali a tutela dell’intero sito monumentale”.

Lo rende noto il vice Sindaco Riccardo De Corato, che nel pomeriggio ha presieduto una conferenza stampa.

Nello specifico si tratta di un’ordinanza che si applica per il periodo che va dal 6 giugno al 31 luglio 2007. Il provvedimento prevede che dalle ore 21 all’orario di chiusura, i negozi di vendita al dettaglio e le attività artigianali, come pizzerie da asporto, gelaterie, gastronomie presenti nell’area, potranno vendere bevande solo in bicchieri di carta o plastica. Analogamente i pubblici esercizi di somministrazione, durante gli stessi orari, dovranno sospendere la vendita per asporto di bevande.

Per tutta la durata della disposizione, sarà in vigore la chiusura anticipata alle ore 2, sia per gli esercizi di vendita al dettaglio di prodotti alimentari, sia per take away e pubblici esercizi. Inoltre, verrà interdetto lo svolgimento di attività commerciali, vendita o somministrazione in forma itinerante.

A tutela del sito monumentale, nel periodo di riferimento stabilito, l’area delle colonne di San Lorenzo e il Sagrato della basilica verranno chiuse con una transennatura mobile dalle 19 alle 7, con i primi interventi di ripulitura da parte dell’Amsa a partire dalle ore 2.

Con Amsa, che per la pulizia dell’area delle Colonne ha sostenuto, negli ultimi due anni, costi per 10.372 euro, è stata inoltre concordata l’installazione di sanitari chimici “d’autore”, donati alla città da Oliviero Toscani, nonché un intervento di cancellazione di tutte le scritte dai palazzi per un investimento di 90 mila euro.

“Questo provvedimento – afferma il vice sindaco De Corato – vuole essere un segnale chiaro da parte dell’Amministrazione che certi comportamenti non possono più essere tollerati, anche se le 20 mila multe inflitte in tre anni da parte della Polizia Locale nell’area delle colonne di San Lorenzo stanno a dimostrare che l’attività di vigilanza non è mai mancata”.

“L’ordinanza, sebbene limitata al periodo estivo – continua il vice Sindaco -, ha carattere più radicale e mira a proteggere, con una transennatura mobile, un luogo storico e sacro. E a difenderlo, grazie a una regolamentazione della vendita di bibite dopo una certa ora, da chi si diverte a deturparlo e insozzarlo”.

“Vogliamo semplicemente – sottolinea De Corato - difendere un monumento simbolo della Milano romana e paleocristiana, come sollecitato dalle Soprintendenze. E rispondere all’appello lanciato, sin dal luglio 2005, dalle autorità ecclesiastiche diocesane, che auspicavano interventi di tutela più incisivi”.

Il provvedimento interessa l’area a ridosso del complesso monumentale e, in particolare, riguarda le seguenti vie: corso di Porta Ticinese, da largo Carrobbio a via Vetere; via Molino delle Armi, da corso di Porta Ticinese all’intersezione con piazza Vetra e via Antonio Banfi; piazza della Vetra; via Cardinal Caprara; via Gregorio XIV; via Urbano III; via Celestino IV; via San Vito, dall’intersezione con piazza Quasimodo fino a largo Carrobbio; via Pio IV; via Pioppette; via G.G.Mora; via Vetere; via Arena, da via Molino della Armi all’intersezione con via Vetere.

Per far rispettare l’ordinanza, ai 20 agenti delle forze dell’ordine garantite dal Prefetto, la Polizia Locale metterà a disposizione 10-15 agenti ogni sera. Le violazioni saranno punite con una sanzione amministrativa, che a seconda dei casi, per la vendita di bevande, va da un minimo di 50 euro a un massimo di 1032,84 euro per gli ambulanti: in questo caso è prevista una sospensione dell’attività fino a 20 giorni per recidiva.