venerdì 15 giugno 2007

La voce della Cittadella sulla manifestazione "Liberiamo le colonne"

Il Comitato La Cittadella considera premature puntuali valutazioni sui provvedimenti contro il degrado, soprattutto a così pochi giorni dalla loro adozione da parte dell’amministrazione comunale; si riserva pertanto di esprimere le proprie più ponderate osservazioni solo dopo l’effettiva sperimentazione e quindi allo scadere dell’ordinanza sindacale stessa.

La quasi totalità degli aderenti, pur se con qualche distinguo e perplessità, giudica molto positivo che l’amministrazione comunale abbia finalmente affrontato con determinazione il problema della vivibilità e del rispetto delle regole.
Nel particolare il Comitato la Cittadella è infatti consapevole che le transenne non possono essere una soluzione definitiva ai problemi del Ticinese, anche se è convinto della loro efficacia come soluzione temporanea per arginare il degrado.

Il nostro obiettivo è il rispetto definitivo delle regole su orari, rumori e decoro urbano in generale, ossia un tema su cui non ha senso dividersi tra guelfi e ghibellini e che non deve diventare merce di scambio politico.
Nelle maggiori capitali europee, Roma compresa, l'esistenza di un'animata vita notturna è un fatto culturale acquisito, come acquisito è il senso comune di rispetto dei reciproci diritti.

Il comitato La Cittadella si rende peraltro perfettamente conto delle giuste esigenze all’aggregazione e al divertimento dei nostri giovani e che abbiano diritto ad un presente migliore ed a prepararsi un futuro migliore, e che per questo occorra convincere tutti che il rispetto reciproco vale più di ogni cosa, al Ticinese come altrove, innanzitutto qui ed ora.
Chi invece, al primo tentativo serio di ripristinare la convivenza civile, indossa subito la corazza del paladino degli "spazi" e della "movida", ha già rinnegato sè stesso, e diventa colpevole verso tutti, in particolare verso i giovani stessi.

Il vivere insieme possiede leggi più forti di qualsiasi cosa pretenda di levarsi al di sopra di esse, perciò non osservarle è non solo ingiusto, ma anche poco saggio.
Rinunciare a trasmettere ai giovani il senso del rispetto reciproco, illudendoli di vivere in un paese dei balocchi dove tutto sembra permesso, preparando così loro un futuro da sfruttati senza difese,significa tradire gravemente la loro profonda, giusta, grande aspettativa di una vita piena di senso e degna di essere vissuta.
Chi tentenna ed è incerto su questo punto, anche al Ticinese, non si rende conto di quale sia la posta in gioco, anche se in superficie sembra che si discuta solo di una birra in piazza".

Devesi peraltro premettere che San Lorenzo non è una piazza qualsiasi, ma che qualunque destinazione le si voglia dare , è parte di un importante sito archeologico che dovrà essere sempre nostra primaria esigenza, come cittadini e come milanesi, salvaguardare.

Confidiamo nella attenzione e nella sensibilità, tanto dei diretti interessati, che della pubblica amministrazione di trovare soluzioni che contemperando le diverse attese siano complessivamente idonee a preservare la qualità della vita , il decoro del quartiere storico monumentale, il piacere ed il divertimento della sua frequentazione.

Suggeriamo pertanto a tutte le parti interessate di valutare senza emotività ed inopportune urgenze e di confrontarsi invece con spirito costruttivo, per monitorare assieme gli effetti delle nuove regole sperimentalmente adottate.

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